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Siria, tv annunciano nuovo attacco aereo. Fonti militari però smentiscono

La tv di stato siriana ha annunciato un nuovo raid missilistico, smentito però da fonti militari.
A cura di Davide Falcioni
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Continua ad essere altissima la tensione in Siria: la televisione di stato ha annunciato la scorsa notte un nuovo raid missilistico contro la base aerea di Al Shayrat, nella regione di Homs, dopo quello di sabato condotto avanti dagli Stati Uniti insieme a Regno Unito e Francia. "E' un aggressione", ha commentato l'emittente siriana segnalando l'entrata in funzione della contraerea e annunciando di aver abbattuto dei missili. Ma secondo fonti militari siriane, riportate dall'agenzia di stampa tedesca Dpa, si sarebbe trattato di un falso allarme.

E' però la confusione a farla da padrona: mentre giornalisti siriani twittavano le immagini di missili in arrivo puntando il dito contro Israele, l'Osservatorio Siriano per i diritti umani riferiva di violente esplosioni nei pressi della base di Shayrat, la stessa presa di mira l'anno scorso dal raid missilistico ordinato dal presidente Donald Trump in risposta alle armi chimiche utilizzate contro i civili nella città di Khan Sheikhun. Il Pentagono tuttavia si è subito smarcato, spiegando di non aver ordinato nessun nuovo bombardamento. "Non sono al corrente di un simile incidente", ha aggiunto un portavoce delle forze armate israeliane. Alcune ore prima, un ufficiale di Tel Aviv aveva confermato all'editorialista del New York Times Thomas Friedman che a colpire la base T4 nella zona di Homes tra l'8 e il 9 aprile scorsi erano stati missili lanciati da Israele. Nel raid erano rimasti uccisi 7 militari iraniani. "E' stata la prima volta che abbiamo attaccato bersagli iraniani, sia impianti e sia persone", ha precisato l'ufficiale al Nyt, accusando Teheran di "aver aperto una nuova fase".

Nel frattempo ieri il governo siriano, con il supporto di quello russo, ha impedito l'ingresso a Duma degli ispettori dell'Opac, l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, sostenendo che nella città non vi erano le "condizioni di sicurezza" necessarie. Non si è fatta attendere la replica dell'Onu: "Le Nazioni Unite hanno dato agli ispettori dell'Opac tutte le necessarie autorizzioni" ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric, replicando alla versione della Russia, secondo cui gli ispettori non sono ancora entrati a Duma perché manca il via libera alla loro missione da parte del dipartimento della sicurezza del segretariato dell'Onu.

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