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Sesso e foto intime in cambio di voti alti all’università di Torino, arrestato docente

Arrestato un professore associato di 47 anni del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino. Avrebbe ricattato una studentessa che stava seguendo per la tesi.
A cura di S. P.
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Avrebbe chiesto ad almeno una studentessa rapporti sessuali oltre all’invio di foto intime sotto la minaccia di rendere noti particolari della sua vita privata e promettendole di agevolare il suo percorso universitario dandole il massimo dei voti. Con queste accuse un professore dell’Università di Torino è finito agli arresti domiciliari. Il docente, L.S. di 47 anni, è un professore associato del Dipartimento di Giurisprudenza dell’ateneo piemontese. Attualmente si trova ai domiciliari a Bologna, la città di cui è originario e dove i carabinieri hanno eseguito la misura cautelare disposta dalla Procura di Torino. L'inchiesta è coordinata dal pm Gianfranco Colace. A dare il via alle indagini che hanno portato il gip Luisa Ferracane a disporre la misura cautelare su richiesta della magistratura è stata la denuncia della studentessa nello scorso mese di luglio. Intanto l’ateneo ha sospeso da un paio di settimane il professore.

Indagini proseguono per accertare eventuali casi simili – Secondo l'accusa, il professore dell’università di Torino avrebbe abusato dei suoi poteri e della sua figura di relatore di tesi di laurea. Da quanto è emerso, l'uomo si era convinto di aver identificato la studentessa tra gli utenti di una chat erotica che frequentava. Così, quando lei lo ha cercato come relatore della tesi, lui l'avrebbe ricattata. La studentessa ha sostenuto di non avere mai preso parte a quelle conversazioni sui siti hard. Il reato ipotizzato nei confronti del docente è quello di tentata concussione. Le indagini sul caso, spiega la procura, proseguono per accertare eventuali altri casi analoghi. Nei prossimi giorni saranno convocate altre studentesse quali ulteriori potenziali vittime dell'indagato. La Procura di Torino auspica “che altri eventuali simili episodi, allo stato sconosciuti, siano resi noti agli inquirenti”.

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