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Sedicenne confessa l’omicidio di una bambina di 7 anni: “Credevo fosse un robot”

La giovane ha ammesso di aver accoltellato a morte la piccola Katie Rough, abbandonandola poi in fin di vita in un campo.
A cura di Davide Falcioni
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Una ragazza di 16 anni ha ammesso di aver ucciso Katie Rough, una bambina di 7. L'adolescente è stata ascoltata dai giudici della Leeds Crown Court, di fronte ai quali ha ammesso tutte le sue responsabilità spiegando di essere stata convinta che le altre persone non fossero umani in "carne ed ossa", bensì dei banali robot inanimati e dunque incapaci di provare dolore. Probabilmente la 16enne, che evidentemente aveva seri problemi di carattere mentale, era convinta delle stesse cose anche a proposito di se stessa, dal momento che due giorni prima aveva postato su Instagram delle foto con le ferite che si era inflitta alle braccia.

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L'omicidio di Katie risale al 9 gennaio scorso: la polizia di York alle 4 e 30 del mattino venne chiamata in seguito al ritrovamento di una bambina ferita gravemente. Il corpo della piccola giaceva nei pressi di un campo da calcio e, malgrado l'immediato intervento di un'ambulanza, ogni tentativo di salvarle la vita risultò vano.

Gli investigatori compresero subito che nell'omicidio era stata coinvolta anche una ragazza di 16 anni, che infatti venne immediatamente tratta in arresto. La giovane ha per mesi negato ogni coinvolgimento nel delitto, salvo crollare definitivamente pochi giorni fa e oggi, in video conferenza, confessare davanti ai giudici. Sia la sua identità che il suo volto sono stati tenuti nascosti, trattandosi di una minorenne. Il tribunale dovrò ora stabilire se la ragazza fosse nel pieno delle sue facoltà mentali oppure, come sembrerebbe, non fosse assolutamente in grado di intendere e volere.

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