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In Italia ci sono 8mila schiavi. Nel mondo 30milioni, quasi la metà in India

Il nostro paese è al trentesimo posto tra quelli “virtuosi”, cioè con un numero basso di persone costrette in schiavitù.
A cura di Davide Falcioni
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Trenta milioni di persone sono più meno la metà della popolazione italiana. Trenta milioni di persone – secondo l'ultimo rapporto Walk Free – sono quelli che in tutto il mondo ancora oggi vivono in stato di schiavitù: una condizione che in molti ritenevano superata, sconfitta dal progresso e dall'avanzare della civiltà, ma che invece è ancora oggi di grande attualità. Il numero esatto stimato dall'organizzazione australiana Walk Free è di 29,8 milioni di persone, di gran lunga superiore ai 21 contati dall'organizzazione internazionale del lavoro. Protagonisti di questa barbarie tutti i 162 paesi in cui è stata condotta l'inchiesta. Tuttavia la grande protagonista è l'India, visto che solo nel colosso asiatico gli schiavi sono quasi la metà del totale: 13,9 milioni di ogni sesso e età. Operai nelle fabbriche per 20 ore al giorno oppure arrampicati sulle impalcature dei palazzi. Il tutto senza diritti minimi, tutele sindacali, protezioni alla salute.

Alle spalle dell'India c'è la Vina, con 2,9 milioni di persone. Poi seguono Pakistan (2,1 milioni), Nigeria (701.000), Etiopia (651.000), Russia (516.000), Thailandia (473.000), Repubblica democratica del Congo (462.000), Myanmar (384.000) e Bangladesh (343.000). Numeri altissimi che non tengono fuori neppure la prima potenza mondiale, gli Stati Uniti, con 60mila persone in stato di schiavitù. Come spiega il rapporto Walk Free, "Oggi ci sono persone che già dalla nascita si ritrovano in condizione di schiavitù, specie in Africa occidentale e Asia del sud. Altre però vengono catturate e rapite e diventano merce di scambio, altre ancora vengono attratte con false promesse". Per quanto riguarda i paesi virtuosi spiccano ancora una volta quelli del Nord Europa. L'Islanda ha meno di cento schiavi, seguita da Irlanda, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Svizzera, Svezia, Norvegia, Lussemburgo, Finlandia e Danimarca. L’Italia è al 30 esimo posto della classifica virtuosa, ovvero è il 132 esimo Paese per numero di schiavi con circa 8.000 unità. I ricercatori però avvertono che i numeri, anche negli Stati più benestanti, sono in aumento rispetto al passato.

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