21 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Savina Caylyn: Procida rivuole a casa i marittimi sequestrati dai pirati somali, ieri un corteo- fiaccolata per le strade dell’isola

I marittimi della Savina Caylyn sono da 6 mesi in ostaggio dei pirati somali. La popolazione procidana, così come i familiari dei marittimi, attraverso il comitato Liberi Subito si sta mobilitando per chiedere l’intervento dell’armatore e della Farnesina.
21 CONDIVISIONI
pirati somali

Chi ieri ha avuto la fortuna di essere a Procida, l'isola cui appartengono due dei marittimi ostaggio dei pirati sulla Savina Caylyn, ha potuto assistere a uno spettacolo estremamente suggestivo. Ogni angolo delle sue viuzze e dei tipici balconi, detti vefio, erano illuminati da fiaccole e candele. Il corteo- fiaccolata di ieri sera, cui hanno preso parte oltre 4000 persone, è partito da piazza Marina Grande attraversando le principali strade dell'isola, Via Vittorio Emanuele e Via Giovanni da Procida, fino ad arrivare a Marina Chiaiolella, dove al termine del corteo si è tenuto un concerto che ha visto la partecipazione di diversi artisti procidani. In testa al corteo il Comitato di cittadini "Liberi Subito", da qualche settimana in prima linea nell'organizzazione delle manifestazioni per al liberazione dai pirati somali; presente anche il Sindaco Vincenzo Capezzuto; il deputato di Fli Luigi Muro e numerose associazioni sia sportive che culturali. Non è mancata l'adesione anche dai comuni più vicini a Procida, ovverosia quello di Monte di Procida e quello di Lacco Ameno, che hanno espresso sentimenti di solidarietà e vicinanza alla comunità e ai familiari dei marittimi rapiti.

Il sequestro dei marittimi della Savina Caylyn, si ricorderà, dura ormai da oltre 6 mesi.  A bordo della petroliera oltre ai procidani Guardascione e Lubrano Lavadera ci sono Cesaro di Piano di Sorrento, Verrecchia di Gaeta, Bon di Trieste e altri 17 indiani. Questo periodo di tempo è stato caratterizzato da continui rimpalli tra l'armatore e la Farnesina. Per mesi, i familiari  hanno atteso in silenzio che la situazione si sbloccasse, accettando il silenzio imposto dalla Farnesina. Un silenzio estenuante che ha portato, la moglie e la sorella del comandante Lubrano Lavadera, così come i familiari di Guardascione ha confrontarsi e ad agire. Quella di ieri, infatti, è la terza tappa di un percorso cominciato già due settimane fa: in primo luogo  la manifestazione "Liberi Subito" in piazza Marina Grande, che ha visto la presenza anche di Nicola Verrecchia, figlio del direttore di macchine della Savina Caylyn; poi il corteo di barche lungo il perimetro dell'isola e fino a Ischia e, infine, la fiaccolata di ieri. Soltanto dopo sei mesi,a seguito delle continue richieste dei familiari, la Farnesina ha deciso di monitorare la situazione della Savina inviando un'altra nave, la Andrea Doria che sembra già essersi allontanata.

Come fanno sapere dal Comitato Liberi Subito, le tre manifestazioni organizzate a Procida, rientravano in una prima fase cui seguirà una fase operativa e di contatto con le istituzioni. Una fase che è cominciata già stanotte: una delegazione del Comitato, assieme ai familiari dei marittimi, è partita stamane alla volta di Rimini per chiedere un incontro al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita alla città romagnola per l'inaugurazione del meeting di Comunione e Liberazione.  Il Presidente si è avvicinato al gruppo, ribadendo la sua vicinanza alle famiglie e auspicando un'attivazione in tal senso del Ministero degli Affari Esteri. Per settembre il Comitato, prevede altre azioni per portare a casa i concittadini procidani, così come tutti i membri in ostaggio sulla Savina Caylyn.

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views