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Zingaretti e D’Amato indagati per le nomine nelle Asl, la loro posizione è stata archiviata

Le posizioni di Nicola Zingaretti e di Alessio D’Amato sono state archiviate. Il presidente della Regione Lazio e l’assessore regionale alla Sanità erano indagati per abuso d’ufficio e falso per alcune nomine nelle Asl avvenute nel 2019. La richiesta di archiviazione è stata formulata dalla procura stessa e riguarda complessivamente 25 indagati.
A cura di Enrico Tata
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Le posizioni di Nicola Zingaretti e di Alessio D'Amato sono state archiviate. Il presidente della Regione Lazio e l'assessore regionale alla Sanità erano indagati per abuso d'ufficio e falso per alcune nomine nelle Asl avvenute nel 2019.

Zingaretti e D'Amato archiviati, le motivazioni del gip

Per il gip Paolo Andrea Taviano "non appaiono sussistere le ipotesi" di reato contestate. Al centro dell'inchiesta c'era la nomina di direttore amministrativo del Policlinico Umberto I. Secondo l'accusa la dottoressa nominata non aveva i requisiti per svolgere l'incarico. In particolare si fa riferimento alla necessaria esperienza di almeno cinque anni da dirigente in strutture sanitarie pubbliche o private. "Anche se la nomina presentasse in ipotesi eventuali profili di illegittimità amministrativa, tali profili, la cui cognizione competerebbe al giudizio amministrativo, non appaiono trascendere nell'ambito della rilevanza penale del fatto atteso che non vi sono in atti elementi per ritenere provato che la condotta degli organi regionali sia stata posta in essere in esecuzione di un accordo criminoso volto a favorire specificatamente la dottoressa attribuendole la nomina pur in carenza dei requisiti richiesti dalla legge", si legge ancora nelle motivazioni del gip.

Archiviate le posizioni di 25 indagati

La richiesta di archiviazione è stata formulata dalla procura stessa e riguarda 25 indagati: oltre a Zingaretti e D'Amato, erano finiti sotto indagine anche Andrea Tardiola, segretario della giunta della Regione Lazio, Renato Botti, all'epoca dei fatti responsabile della direzione della Salute della Regione Lazio e Vincenzo Panella, direttore generale dell'Umberto I.

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