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Zingaretti e D’Amato indagati per abuso d’ufficio su nomina Asl

Il gip del tribunale di Roma ha notificato la proroga delle indagini che vede coinvolte nove persone, tra cui il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, in merito alla vicenda relativa ad alcune nomine di dirigenti della Asl. Tutto è nato da un’interrogazione del consigliere di Fratelli d’Italia Aurigemma.
A cura di Enrico Tata
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Il gip del tribunale di Roma ha notificato la proroga delle indagini che vede coinvolte nove persone, tra cui il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, in merito alla vicenda relativa ad alcune nomine di dirigenti della Asl. L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e l'ipotesi di reato è quella di abuso d'ufficio. Le indagini sono cominciate in seguito a un esposto presentato mesi fa da Fratelli d'Italia e che riguarda la nomina di un dirigente che non avrebbe avuto i requisiti necessari per ricevere l'incarico. Tra i nove indagati ci sono anche Andrea Tardiola, il segretario della giunta regionale, e Renato Botti, ex responsabile della direzione della Salute della Regione Lazio e Vincenzo Panella, direttore generale del Policlinico Umberto I. La notizia è riportata oggi dal Corriere della Sera.

L'interrogazione da cui è partita l'indagine

Sulla vicenda il 12 agosto del 2019 il consigliere Aurigemma aveva presentato un'interrogazione, riporta ancora il Corriere. Essa si riferisce alla nomina del direttore generale della Asl Roma 6. Aurigemma faceva notare come il candidato scelto avesse pochissime esperienze come direttore generale. Per questo il consigliere regionale aveva chiesto spiegazioni alla giunta regionale. La risposta è arrivata a novembre del 2019 da parte dell'assessore D'Amato, che però si è limitato a riportare la risposta a lui pervenuta da parte dell'Area Risorse Umane e in particolare dal Direttore Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria Renato Botti (anche lui indagato).

Ora spetterà alla procura decidere se richiedere l'archiviazione dell'inchiesta oppure procedere con la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati. Per ora, quindi, si tratta soltanto di indagini e non è chiaro se i pm chiederanno un processo per gli indagati (per tutti o per parte di loro).

La Regione: "Operato nel rispetto della normativa"

“In merito all’indagine, aperta a seguito di un esposto del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Aurigemma, che riguarda il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l’assessore alla sanità Alessio D’Amato e dei funzionari regionali sui requisiti di idoneità per le direzioni amministrative, l’amministrazione regionale, convinta di aver operato nel rispetto della normativa vigente, esprime massima fiducia nel lavoro della magistratura certa che chiarirà la vicenda in tutti i suoi aspetti”, si legge in una nota la Regione Lazio.

Salvini: "Indagine su Zingaretti è problema per M5S?"

"Prorogate le indagini che coinvolgono il governatore Zingaretti per le nomine nelle Asl del Lazio. I cittadini meritano chiarezza e rapidità, anche per le eventuali ricadute sul governo nazionale: i guai del leader Pd complicano il reclutamento di voltagabbana o per il Movimento 5 Stelle i politici indagati non sono più un problema?", il commento del leader della Lega, Matteo Salvini, alla notizia della proroga delle indagini per il governatore del Lazio e segretario nazionale del Partito democratico.

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