Virus del Nilo Occidentale a Latina: due pazienti ricoverati in ospedale, uno è in terapia intensiva

Due persone sono ricoverate in ospedale dopo aver contratto il virus di West Nile, del "Nilo Occidentale". Altri due contagi nel territorio pontino, stavolta a Latina. I due pazienti si trovano al Santa Maria Goretti, un cinquantottenne è in terapia intensiva da ieri mattina. Gli altri pazienti sono invece nel reparto di Malattie Infettive e le loro condizioni di salute sono stabili. I primi due casi di West Nile a Latina, che sono anche i primi due autoctoni nel Lazio, sono due settantenni di Cisterna di Latina e Priverno.
Il numero dei contagi di virus del Nilo occidentale aumenta nel territorio pontino come riporta la testata locale Latina Oggi. Nessun allarme da Asl e Regione che rassicurano: si attendono altri contagi, la situazione è sotto controllo. Il diffondersi del virus è dovuto alla proliferazione della zanzara comune notturna Culex pipiens, infettata da animali selvatici tra i quali uccelli migratori e cavalli.
Il Comune di Latina, preso nota dei casi di virus di West Nile, potrebbe avviare un vasto intervento di disinfestazione contro le zanzare, come indica il protocollo sanitario di Regione e Asl. La Regione Lazio ha intensificato le misure di controllo e sorveglianza sul territorio, previste dal Piano regionale di lotta alla diffusione dei virus trasmessi dalle zanzare. Normalmente i sintomi del virus quando si presentano sono molto blandi, ma in pazienti fragili possono essere più gravi e portare a conseguenze più serie, come nel caso del paziente cinquantottenne ricoverato in terapia intensiva.
A spiegarlo a Fanpage.it in un'intervista Miriam Lichtner, professoressa di Malattie Infettive all’Università La Sapienza di Roma: "Nella maggior parte dei casi il virus è asintomatico o con sintomi simili al raffreddore o all'influenza. I sintomi più preoccupanti rientrano nelle sindromi neurologiche acute e sono mal di testa che non passa, associato a febbre elevata, tremori, sonnolenza e confusione. In casi come questi è necessario rivolgersi al proprio medico di base".