Villa Pamphilj, la donna morta non era una senzatetto: depilata, unghie e capelli curati, negativa alla droga

La donna trovata morta a Villa Pamphilj sabato scorso 7 giugno non sarebbe una senzatetto. Gli investigatori valutano questa ipotesi, perché il corpo era curato: aveva unghie e capelli in ordine ed era depilato, probabilmente con il laser. È quanto è emerso dagli accertamenti sulla salma. Resta ancora sconosciuta l'identità: la Questura di Roma nei giorni scorsi ha diffuso le foto dei suoi tatuaggi.
Il confronto con la banca data italiana delle impronte digitali non ha per ora portato risultati, mentre si attende l'esito di quella estera. In un cestino dei rifiuti a poca distanza dal luogo in cui è stato ritrovato il cadavere della neonata c'era un vestitino rosa, che probabilmente indossava prima di essere uccisa. Si cercano le impronte digitali della persona che ha ucciso la bimba strangolandola.
La donna negativa ai test per le droghe comuni
Dai risultati degli esami tossicologici di donna e neonata sono emerse delle informazioni importanti. Hanno confermato che le vittime sono madre e figlia. Dai test la donna risulta negativa alle droghe comuni, ciò fa escludere che il decesso sia avvenuto per overdose, una delle ipotesi formulate in un primo momento. Tuttavia verranno fatte verifiche anche per altre sostanze.
Altro elemento già emerso da un primo esame esterno e successivamente in sede d'autopsia fatta al Policlinico Agostino Gemelli è che sul cadavere della donna non ci sono segni di violenza. Il medico legale non ha inoltre evidenziato malformazioni agli organi. Si attendono i risultati completi degli esami sul corpo, che chiariranno definitivamente le cause che hanno provocato il decesso. Non si esclude il malore.
Cosa sappiamo finora sulle due vittime di Villa Pamphilj
Neonata e donna sono state trovate morte a Villa Pamphilj sabato scorso 7 giugno. Il corpicino della bimba era nudo tra i rovi, un passante lo ha notato verso le 17. Intorno alle 19 invece una ragazza ha trovato il cadavere della donna, chiuso all'interno di un sacco nero con un braccio che sporgeva fuori.
Sul caso di Villa Pamphilj indaga la Polizia di Stato coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma. La Scientifica ha svolto diversi sopralluoghi, alla ricerca di indizi per ricostruire la dinamica dell'accaduto e individuare il killer.
Alcuni testimoni hanno detto ai poliziotti di aver già visto madre e figlia nel parco. Sarebbero state in compagnia di un uomo, sulle cui tracce sono gli investigatori e che sembra sparito nel nulla. Nel frattempo la Questura passa al vaglio altre testimonianze che sono arrivate, anche dopo la diffusione delle foto dei tatuaggi della donna.