Vaia (Spallanzani) propone: “Stop al bollettino quotidiano dei casi, serve solo a deprimere”

Secondo il direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, il bollettino quotidiano sull'andamento dei casi non dovrebbe essere più pubblicato: "Così com'è ora il bollettino serve solo a disorientare ancora di più, a deprimere, a fuorviarci dalla centralità del problema", le parole del direttore. Quello che occorre oggi osservare attentamente, spiega ancora Vaia in un post pubblicato su Facebook, "sono i tassi di ospedalizzazione, sopratutto per le terapie intensive. Siamo ben lontani dall'inverno scorso ma ancora non fuori. Tre azioni: vaccinare, a partire dai fragili e anziani, tutti coloro che hanno almeno 5 mesi di distanza dalla seconda dose; ampliare obbligo vaccinale per chi ha contatti con il pubblico, velocizzare sulle terapie , in primis domiciliari. Avanti così che siamo sulla strada giusta. Altro che catastrofe!".
Vaia: "Numeri non devono spaventare, vaccinarsi per un buon Natale"
I numeri del Covid in Italia "non devono spaventarci, si tratta di numeri attesi, non dimentichiamo che siamo nel periodo invernale, propizio alle malattie respiratorie, e le attività sono tutte aperte. Andiamo tutti a vaccinarci, così sarà un buon Natale". Secondo Vaia "dobbiamo fare tutti la terza dose, nel minor tempo possibile perché abbiamo visto che purtroppo, per colpa della variante Delta e Delta plus, l'efficacia del vaccino si abbassa moltissimo fra i 5 e i 6 mesi".
I numeri del Lazio: ricoveri in aumento
Nel Lazio i ricoveri sono in aumento. Il tasso di occupazione dei posti letto ordinari e di terapia intensiva è attualmente al 10 e al 9 per cento. Le soglie fissate dal governo per l'ingresso in zona gialla sono rispettivamente al 15 e al 10 per cento. Rispetto allo scorso anno, tuttavia, la situazione, come ricorda lo stesso Vaia, è ben differente: rispetto a dodici mesi fa sono oltre 2600 i ricoverati per Covid in meno nei reparti ordinari e meno 255 i ricoverati in terapia intensiva. Infine ci sono oltre 60mila persone in meno che si trovano in isolamento domiciliare.