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Uno dei poliziotti arrestati per spaccio e il narcos amici sui social: “Speriamo non ci becchino”

I blitz antidroga venivano organizzati grazie alle soffiate del narcotrafficante al vicequestore, che come ringraziamento consegnava all’uomo una parte della droga sequestrata, che non appariva nei documenti ufficiali delle operazioni.
A cura di Enza Savarese
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Una complicità tra narcotrafficante e poliziotto è quello che emerge dalle intercettazioni della Guardia di Finanza a seguito dell'operazione "Don Rodrigo". Narcos e agente si erano conosciuti in palestra e si seguivano sui social. Le indagini hanno portato all'arresto di sedici persone, tra questi ci sono anche il vice ispettore di polizia Angelo Bonanata e il sovrintendente dell'ufficio di San Lorenzo, Pasquale Argenio. Il primo è stato portato in carcere, mentre l'altro si trova agli arresti domiciliari. Sono altri quattro gli altri agenti sotto indagine. Le accuse per loro vanno dal peculato alla falsità ideologica fino a omissione e detenzione di droga ai fini di spaccio.

In manette anche il narcotrafficante Said Essari, l'uomo da cui Bonanata riceveva le soffiate per i blitz antidroga per poi "ringraziarlo" con la consegna di una parte della merce confiscata. "Adesso devi fare ispettore pure me", riporta il Corriere in un'intercettazione telefonica tra Essari e Bonanata.

Soffiate per i blitz e hashish consegnata come ringraziamento

L'operazione delle fiamme gialle ha ricostruito in particolare un'operazione del 10 novembre 2022 quando l'agente, ora ai domiciliari, Pasquale Argenio aveva coordinato con successo un blitz antidroga mettendo in manette uno spacciatore venticinquenne a Casal Boccone e sequestrando 134 chili di hashish, di questi, quindici chili erano stati consegnati a Essari per ringraziarlo della soffiata.

Uno scambio che stato oscurato nelle carte ufficiali dell'operazione, notificando un quantitativo inferiore della droga effettivamente sequestrata durante il blitz. "Non so come ringraziarti", avrebbe detto il vicequestore a Essari. Un blitz che è stato giustificato ai vertici da Bonanata come un'operazione terminata con successo dopo pedinamenti "a cui siamo arrivati da soli", senza alcun aiuto dall'interno.

L'incontro in palestra tra poliziotto e narcotrafficante 

Il legame tra Bonanata e Essari sarebbe nato da un incontro casuale in palestra. Un punto d'incontro che il vicequestore aveva timore sarebbe stato scoperto. "La mia paura era che qualche tuo amico andasse a vedere il tuo profilo social vedesse che in palestra ci frequentavamo", dice Bonanata durante una telefonata intercettata, venendo poi rassicurato da Essari.

Non sempre però lo scambio di merce illegale tra poliziotto e trafficante era quello pattuito. Nell'operazione del novembre 2022 infatti i quindici chili di hashish consegnati a Essari dovevano essere inizialmente trenta. Una mancanza che Bonanata si sarebbe prontamente fatto perdonare con l'invio di altri sessanta chili di stupefacenti in una seconda operazione a Ponte di Nona, che aveva portato all'arresto di due spacciatori della zona.

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