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Un morto e 112 intossicati al pranzo di Natale in palestra a Ripi: assolte le titolari del catering

Non ci sono ad oggi responsabili dell’avvelenamento di 112 persone al pranzo di Natale del 2019 nella palestra di Ripi. Le due indagate titolari del catering sono state assolte.
A cura di Alessia Rabbai
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Non è stata una responsabilità di chi ha organizzato il catering la morte del padre ottantasettenne dell'ex sindaco di Ripi Gianni, Sossio Celli e l'avvelenamento di 112 persone durante il pranzo di Natale nel piccolo centro del Frusinate. Come riporta Il Corriere della Sera a stabilirlo il Tribunale di Frosinone, che ha assolto due imputate con formula piena.

Rispetto alla vicenda che la Procura ha inquadrato come "avvelenamento e intossicazione" a finire indagate sono state due donne, le titolari della ditta che si è aggiudicata l'appalto e di una piccola impresa, che hanno organizzato il catering, difese dagli avvocati Pierpaolo Dell’Anno e Giorgio Igliozzi. Ad indagare sul caso sono stati i carabinieri, con il supporto della Asl, che ha verificato l'eventuale presenza di contaminazioni nel cibo.

I tamponi hanno dato esito negativo

Dagli accertamenti svolti dai carabinieri del Nas i cannelloni e l’arista non sono risultati tossici, né sono state riscontrate delle anomalie nella palestra in cui si è svolto il pranzo, neppure all'interno del forno in cui è stato preparato da mangiare. I tamponi fatti sulle superfici hanno dato esito negativo. I dubbi restano rispetto ai dolci freschi portati dagli ospiti e sull'acqua della palestra.

I commensali si sono sentiti male all'improvviso per cause che ad oggi, a distanza di cinque anni, non sono chiare. Celli è stato colto da una violenta crisi respiratoria ed è deceduto. Ricevuta la telefonata d'emergenza, sul posto è intervenuto il personale sanitario del 118. Inutile l'arrivo dei paramedici a sirene spiegate: per il padre dell'ex sindaco non c'è stato purtroppo nulla da fare per salvargli la vita. A ricorrere alle cure mediche sono state decine di persone, ricoverate in ospedale. I familiari hanno denunciato l'accaduto, chiedendo alle autorità competenti di fare luce sui fatti.

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