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Uccide la nonna a martellate, il 30enne confessa l’omicidio: “Non sopportavo più di essere deriso”

Lorenzo Vitali ha confessato l’omicidio della nonna e ha detto agli inquirenti: “Non sopportavo più di essere deriso dai miei famigliari”.
A cura di Alessia Rabbai
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Lorenzo Vitali e sua nonna
Lorenzo Vitali e sua nonna

"Non sopportavo più di essere deriso dai miei famigliari" è quanto avrebbe detto Lorenzo Vitali che ha confessato il delitto. Interrogato in Questura dopo aver ucciso sua nonna a martellate durante una lite e ferito il compagno di sua madre nell'abitazione in via Giuseppe Molteni in zona Acilia a Roma la mattina di sabato scorso 6 dicembre. Al termine dell'interrogatorio è stato portato in carcere. Fermato durante la fuga in via Giustiniano Imperatore, gli agenti della Polizia di Stato lo hanno arrestato per omicidio. Ieri è stato ascoltato alla presenza del suo avvocato difensore e ora la sua posizione è al vaglio

Indagini sul movente dell'omicidio

Gli investigatori cercano di ricostruire il movente. Nelle prime dichiarazioni fatte in merito al delitto Vitali avrebbe fornito la seguente spiegazione: "Non sopportavo più di essere deriso dai miei famigliari", dando la sua versione dei fatti. Al momento non si esclude alcuna pista, tutte le ipotesi sono al vaglio, tra le quali anche il fatto che si sia trattato di una questione di soldi, legata a motivi per ora non noti. Dagli accertamenti fatti finora il trentenne non sarebbe in possesso di certificati su problemi di natura psichiatrica, mentre risulterebbero delle segnalazioni a suo carico come assuntore di sostanze stupefacenti. Le indagini sono in corso e serve attendere.

Gli investigatori ascolteranno il compagno della madre ferito

Gli investigatori appena sarà possibile ascolteranno il compagno della madre del trentenne, che Vitali ha ferito e che ora si trova ricoverato in codice giallo all'ospedale G.B.Grassi di Ostia, dove lavora la mamma del trentenne, che non era presente in casa al momento dell'omicidio. Fortunatamente da quanto si apprende non rischia di morire. Ha riportato un buco alla tempia ed era in stato di choc. Il suo racconto sarà fondamentale per mettere insieme i tasselli e riscostruire la dinamica dell'accaduto. Nell'abitazione di Acilia in cui si è consumato il delitto è stato fatto un sopralluogo al quale ha partecipato anche la Polizia Scientifica. Gli investigatori hanno esaminato la casa in cerca di indizi utili e hanno svolto una serie di rilievi.

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