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Turista tedesca muore a 25 anni per un malore, il fidanzato: “Al 118 nessuno parlava inglese”

Secondo quanto dichiarato dal fidanzato della giovane, i soccorsi sarebbero arrivati molto tempo la chiamata. La salma della ragazza non è stata ancora restituita alla famiglia. Regione Lazio: “Chiamata gestita correttamente”.
A cura di Natascia Grbic
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Janna Gommelt era una ragazza tedesca di 25 anni. È morta il 20 gennaio mentre si trovava in vacanza in Italia insieme al suo fidanzato Michael Douglas, 34 anni, con cui stava girando l'Europa. La giovane si trovava nel loro furgone camperizzato sulla spiaggia di Focene quando ha cominciato a sentirsi male. Il fidanzato ha chiamato l'ambulanza, chiedendo di intervenire il prima possibile. Ma, secondo quanto dichiarato dal 34enne, ci sarebbero state alcune difficoltà con gli operatori del 118. "Mi hanno subito messo in attesa per trovare un un operatore in grado di parlare inglese — ha spiegato Douglas a la Repubblica — Poi, sempre faticando nelle comunicazioni, mi è stato detto di tenere acceso il gps così che l’ambulanza ci potesse trovare". A quanto pare i soccorsi non sarebbero però riusciti a trovare il ragazzo, che a un certo punto si è messo alla guida del furgone per rintracciare l'ambulanza, trovata poi poco distante mentre cercava i ragazzi sulla spiaggia.

Turista tedesca muore per un valore: la salma ancora in Italia

"Si è inchinata per prendere una cosa in frigorifero e ha detto solo ‘sto svenendo’ — ha raccontato Douglas — Non ho esitato nemmeno un secondo prima di chiamare l’ambulanza. Se i soccorsi fossero arrivati in tempo Janna sarebbe ancora viva". Janna è stata portata in ospedale al Grassi di Ostia, dove è morta poco dopo. Michael è stato interrogato dai carabinieri per ricostruire l'accaduto e capire cos'era successo: anche in questo caso, spiega, ci sono state incomprensioni per la lingua. "Mi hanno interrogato usando Google Translate", ha dichiarato sempre al quotidiano. Sul corpo della ragazza è stata disposta l'autopsia, ma le cause della morte non sono note alla famiglia, assistita dall'avvocato Manuele Piccioni. E la salma non è stata ancora restituita, si trova ancora all'obitorio. La famiglia della giovane vorrebbe almeno riavere il corpo in modo da dare alla ragazza una sepoltura.

Regione Lazio: "Chiamata gestita subito e correttamente"

In riferimento all’articolo pubblicato da Repubblica cronaca di Roma si desidera precisare che la telefonata di emergenza del giorno 20.01.2022 delle ore 15.39 è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l’intervento con le coordinate di latitudine e longitudine. La telefonata è durata circa due minuti ed il contenuto audio, concesso dalla Centrale operativa del numero unico dell’emergenza, viene per trasparenza integralmente allegato. È stato disposto dalla Direzione regionale Salute un audit clinico su tutta la gestione del soccorso, che ha sempre avuto un supporto ininterrottamente in lingua inglese, non appena concluso, l’audit, verrà reso noto. Attualmente il servizio del numero unico di emergenza dispone di traduzione in 16 lingue, compreso l’ucraino. Ai familiari della giovane purtroppo deceduta vanno le nostre profonde condoglianze.

Ares 118: "Ambulanza arrivata dopo 18 minuti"

“In merito all’articolo pubblicato oggi sulla cronaca di Roma di Repubblica, con titolo “Il 118 non parla inglese”, la direzione di Ares 118 precisa quanto segue: non corrisponde assolutamente al vero che ci sia stato un problema di barriera linguistica con l’utente: la chiamata è stata passata in centrale operativa 118 da parte del NUE 112 alle ore 15.41 (e i due minuti di audio integrali senza tagli sono stati resi disponibili dalla Centrale operativa del 112), con l’attivazione contestuale del servizio di interpretariato. Il personale di centrale ha dunque risposto alla chiamata dell’utente con l’interprete già in linea. Il triage telefonico è stato particolarmente approfondito ed è oggetto dell’audit da parte della Direzione regionale Salute i cui risultati verranno resi noti non appena disponibili. Dai tabulati in nostro possesso risulta che, dalla fine della chiamata all’arrivo sul posto di ambulanza e automedica, sono trascorsi 18 minuti. I mezzi sono stati correttamente inviati dove l'utente aveva riferito di trovarsi ma, all'arrivo sul posto, le equipe sanitarie non hanno trovato nessuno, dal momento che l'uomo aveva deciso autonomamente di spostarsi”.

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