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Tredicenne stuprata dal branco in un casolare di Velletri, violentata a turno da minorenni e filmata

Rinviata al 22 ottobre l’udienza in merito al rinvio a giudizio per una vicenda di violenza sessuale di gruppo. Sei gli imputati all’epoca dei fatti tutti minorenni, vittima una 13enne stuprata in un casolare di Velletri. Le violenze filmate con gli smartphone.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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L'udienza preliminare sulla vicenda di violenza sessuale di gruppo su una minorenne ieri è stata rimandata al 22 ottobre. In quella data ci sarà la lettura del dispositivo in merito all'esito della richiesta sul rinvio a giudizio. Sei giovani all'epoca dei fatti tutti minorenni, oggi tutti a piede libero, rischiano di finire a processo per violenza sessuale in concorso. I fatti risalgono al 2021 e sono avvenuti all'interno di un casolare di Velletri ai Castelli Romani.

Sei imputati

Vittima, assistita dall'avvocato Fabio Gentili, è una ragazzina allora tredicenne. Ieri al Tribunale dei Minori di Roma cinque degli imputati hanno chiesto la messa alla prova, difesi dai legali Andrea Fabbianesi, Daniele Nobili, Marco Fagiolo e Maurizio Frasacco.

Si tratta di un procedimento speciale, che permette di evitare il processo e la condanna per alcuni tipi di reati, ottenendo in cambio la sospensione del procedimento e l'esecuzione di un programma che include lavori di pubblica utilità e un percorso di rieducazione.

Un solo indagato, difeso dall'avvocato Antonino Castorina, ha depositato una memoria difensiva, con la quale chiede il proscioglimento. L'udienza preliminare ha subito vari rinvii nel tempo per una serie di problematicità relative alle notifiche nei confronti degli imputati e per il cambio del giudice.

Tredicenne stuprata dal branco e filmata

La vicenda risale al 2021 ed è avvenuta in un casolare della provincia di Roma, nelle campagne di Velletri. Un luogo isolato in cui un diciassettenne, quattro sedicenni e un quindicenne hanno intrattenuto rapporti sessuali con una tredicenne, a turno. Il tutto è provato da video espliciti, immortalati dai presenti con gli smartphone.

Agli atti c'è anche il contenuto di chat hard. Uno degli imputati ha chiesto il "non luogo a procedere" rispetto al reato di violenza sessuale di gruppo, in quanto gli viene contestato di aver ripreso cià che accadeva, ma non c'è la prova certa che abbia partecipato attivamente. A denunciare l'accaduto sono stati i genitori della ragazza, quando si sono accorti che qualcosa non andava. Si sono rivolti alle forze dell'ordine, che hanno infomato la Procura, ed è stata aperta un'inchiesta. Indagini che hanno portato all'individuazione dei minorenni, i quali rischiano di essere rinviati a giudizio.

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