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Trasferirsi nelle ex case del boss fa paura: appartamenti vuoti nella Torre della Legalità

A Tor Bella Monaca, nella Torre della Legalità, gli appartamenti confiscati al boss restano vuoti. I cittadini e le cittadine hanno paura di trasferirsi: fare in modo che riescano ad integrarsi nel quartiere deve essere una delle priorità della politica.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto dal profilo Instagram di "Tor Più Bella".
Foto dal profilo Instagram di "Tor Più Bella".

Nel quartiere di Tor Bella Monaca, nell'edificio che ora ha preso il nome di Torre della Legalità, da mesi almeno quattro gli appartamenti sono in attesa di essere assegnati a cittadine e cittadini della città di Roma: queste abitazioni, che si trovano in via Santa Rita da Cascia, sono appartenute alla criminalità organizzata e sono state sequestrate nel corso dell'arresto di Giuseppe Moccia, lo scorso settembre. Le persone, proprio per questo, hanno paura ad accettare di trasferirsi nell'edificio, già ribattezzato da tempo Torre della Legalità e sede dell'associazione Tor Più Bella, che da tempo si impegna per il benessere del quartiere.

Oltre al problema relativo all'assegnazione delle singole abitazioni, inoltre, occorre trovare una soluzione per fare in modo che le nuove persone che si insedieranno nella zona possano riuscire ad integrarsi serenamente e in tranquillità, anche se il contesto nel quale si troveranno a vivere potrebbe non aiutare.

L'assegnazione delle abitazioni nella Torre della Legalità

Sulla situazione della Torre della Legalità a Tor Bella Monaca si sono espressi anche alcuni consiglieri capitolini. "Lo sforzo che noi facciamo è quello di fare di tutto per far assegnare questi appartamenti. Per ora, c'è stato un primo tentativo che dovrebbe essere andato a buon fine e potrebbero già essere assegnati 2 appartamenti sui quattro presenti nella Torre", ha dichiarato a Fanpage.it Yuri Trombetti, il presidente della VII Commissione, Patrimonio e Politiche Abitative.

"Siamo in fase di accettazione di alloggi e stiamo cercando di convincere le persone ad accettarli: al di là della situazione, sono case abbastanza grandi e comode. Siamo nella direzione di riuscire ad assegnarle tutte: ancora non ci siamo riusciti, ma siamo fiduciosi – continua Trombetti, mentre spiega le dinamiche per ottenere l'alloggio – Complessivamente Tor Bella Monaca non è uno dei quartieri più gettonati. Agli assegnatari viene offerto un ventaglio di alloggi, tutti in zone periferiche: Tor Bella Monaca, però, è il quartiere in cui nessuno vuole andare, purtroppo."

Anche il presidente della commissione su Patrimonio e Politiche Abitative è consapevole del timore delle persone a cui viene assegnata una casa nel quartiere di Tor Bella Monaca: "A questa condizione, si aggiunge anche la Torre della Legalità e quello che c'è dietro. Le liste d'attesa sono lunghissime, c'è chi è in lista anche da tanti anni. Alcuni, prima di accettare, fanno qualche resistenza, ma stiamo intensificando l'opera di convincimento e stanno arrivando i primi segnali – dice Trombetti che, pensando al futuro, aggiunge – Quando anche tutti i 4 appartamenti della Torre della Legalità saranno assegnati avremo raggiunto un simbolo di ripristino della legalità e dello Stato che vince contro le mafie."

Per inserirsi nel contesto sociale, la politica deve prendere provvedimenti

Le persone che si trasferiranno nella Torre della Legalità, però, dovranno essere oggetto di un'attenzione particolare da parte della politica: come ha rivelato a Fanpage.it il presidente Trombetti, proprio per questa ragione, il municipio sta già ragionando su possibili provvedimenti tangibili da prendere nel momento in cui queste nuove famiglie si insedieranno nelle abitazioni. "Abbiamo necessità di persone che possano aiutare ad inserire chi si trasferisce in un contesto nuovo, ma radicato nel tempo."

Anche la consigliera capitolina Nella Converti è della stessa idea: "Assegnare le case è necessario, ma occorre anche capire che non si possono lasciare sole le persone che si inseriranno nel quartiere –  dichiara a Fanpage.it in qualità di presidente della V Commissione Politiche Sociali – Trovo assurdo che non si riescano ad assegnare le case, in un periodo in cui ci sono migliaia di famiglie in attesa di un alloggio popolare: aver liberato le abitazioni che erano occupate dai clan è un primo passo, ma un segnale completo si avrà quando saranno anche redistribuite e restituite alla cittadinanza."

Riguardo all'assegnazione delle abitazioni aggiunge anche: "Spero che la situazione si risolva nel minor tempo possibile: da una parte è giustissimo liberare gli spazi occupati dalla mafia e dalla criminalità organizzata, dall'altra però vanno occupati nel più breve tempo possibile, altrimenti il lavoro resta incompleto." Come ricorda Nella Converti, inoltre, la Torre della Legalità ha una storia molto particolare: "Dopo essere stata gestita da un clan, gli uomini e le donne dell'associazione Tor Più Bella, che ha sede proprio nell'edificio, hanno fatto un grande lavoro coadiuvati anche dall'amministrazione e dalla regione Lazio. Oggi Tor Più Bella, oltre a svolgere diversi progetti di antimafia popolare, tramite l'associazionismo riesce a fare rete fra i cittadini e le cittadine del quartiere."

Un forum per discutere del futuro dei beni confiscati

Mentre nel territorio della città di Roma sono stati assegnati 76 beni immobili sugli 88 confiscati in totale, il comune ha deciso di riunire per la prima volta il Forum cittadino sui beni confiscati alle mafie in cui amministrazioni, municipi e comune possono ragionare sull'utilizzo dei beni confiscati. Quest'anno per la prima volta, sono state moltissime le richieste dai municipi che, fra la fine di novembre e l'inizio di dicembre, hanno avanzato richiesta per progetti nuovi, dai centri da dedicare alle donne vittime di violenza fino alle case riservate ai malati di Alzheimer.

"Possiamo utilizzare bene il patrimonio pubblico, ma dobbiamo comprendere insieme come usare i beni immobili sottratti alle mafie e come impiegare i fondi per la manutenzione – ha dichiarato a Fanpage.it Yuri Trombetti – molte ville sono completamente distrutte, ma possono essere sistemate e poi dedicate alle startup, al piccolo commercio artigianato, per progetti di cohousing oppure per provvedere all'emergenza abitativa." Il Forum cittadino sui beni confiscati ha organizzato la sua prima riunione per il 17 marzo: i cittadini potranno partecipare solo come uditori, mentre, invece, potranno iscriversi al forum e ai laboratori tematici tutte le associazioni che negli anni si sono battute contro le mafie e in difesa dei cittadini.

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