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Titanic, la storia dei due camerieri di Roma che morirono nel naufragio: avevano 20 e 25 anni

Si chiamavano Roberto Urbini e Roberto Vioni i due camerieri originari di Roma che morirono la notte del 15 aprile 1912 nel naufragio del Titanic.
A cura di Natascia Grbic
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Foto da Wikipedia
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Si chiamavano Roberto Urbini e Roberto Vioni. Il destino che li ha fatti incrociare, nell'aprile 1912, non ha dato loro in comune solo il nome e la professione, ma anche la tragica fine. I due Roberto, stesso nome, stesso lavoro di cameriere presso un ristorante di lusso, sono morti entrambi sul Titanic, la ‘nave dei sogni', salpata da Southampton il 10 aprile 1912 e affondata al largo di Terranova nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912.

I loro nomi compaiono nel sito di Claudio Bossi dedicato alla storia del Titanic, che ne ha ricostruito le biografie, e riportate oggi, nel giorno dell'anniversario, da la Repubblica.

Roberto Urbini aveva vent'anni ed era nato a Roma. Era stato assunto per lavorare nel ristorante di lusso del Titanic, ed era salpato convinto di stare per vivere l'avventura della sua vita, quella che avrebbe impresso una svolta positiva alla sua esistenza. Morì nel naufragio, e il suo corpo fu tra quelli mai recuperati. Il padre, dopo la sua morte, ricevette un assegno di sessanta sterline dal Titanic Reliev Fund.

Roberto Vioni era l'altro romano salpato sul Titanic. Aveva 25 anni, ed era la prima volta che si imbarcava su una nave. Come il suo omonimo, il suo corpo non fu mai recuperato dall'oceano.

Quella del transatlantico è storia nota. Partito da Southampton il 10 aprile 1912, aveva a bordo tra i più illustri personaggi dell'epoca, la maggior parte dei quali provenienti dagli Stati Uniti, mentre i biglietti di seconda e terza classe erano stati acquistati da persone di diverse nazionalità, soprattutto emigrati in cerca di fortuna a New York. In totale i passeggeri erano 2.223: nel naufragio morirono circa 1500 persone. Le stime non sono precise perché vi erano anche clandestini a bordo, e le liste non sono totalmente attendibili. Alle 23:40 del 14 aprile 1912 la nave urtò un iceberg, e si inabissò nell'Oceano Atlantico settentrionale alle 02:20 del 15 aprile. Si salvarono solo poco più di 700 persone.

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