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Test di medicina, il Presidente Crui: “Domande vendute? Verifiche in corso”

Domande vendute dei test di medicina su Telegram? A denunciarlo è stato lo studio legale Leone-Fell e Co.. Ma è davvero possibile? Risponde a Fanpage.it il presidente della Crui e rettore dell’università di Messina, Salvatore Cuzzocrea.
Intervista a Salvatore Cuzzocrea
Presidente della Crui, Conferenza dei rettori delle università italiane e rettore dell'Università degli Studi di Messina.
A cura di Beatrice Tominic
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Lo Studio Legale Leone-Fell e Co. ha presentato un esposto in Procura: secondo le prove che hanno raccolto, fra una sessione d'esame e l'altra ci sarebbe stata una compravendita di domande del test. Voi come avete appreso quanto raccolto dallo studio?

Noi siamo venuti a conoscenza della vicenda dai giornali: ufficialmente non siamo a conoscenza né di un esposto della Procura né di un ricorso. Ma questo non vuol dire che non ci siamo attivati con grande attenzione e determinazione per comprendere il tutto.

Abbiamo mandato una richiesta come Conferenza dei Rettori al Cisia, Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l'Accesso, l'ente deputato a gestire i Tolc per avere delle risposte chiare. Poi siamo stati convocati dalla ministra Bernini: dal Cisia abbiamo avuto delle rassicurazioni sulla sicurezza dei server che sull'attacco hacker che non c'è stato, sia sulle presunte fughe di domande che non ci sono state o sembrerebbe non esserci state sia sul fatto che la differenza di punteggio fra la prova di aprile e quella di luglio non giustificherebbe una presunta conoscenza della banca dati.

Quindi siete propensi nel pensare che non ci sia stata nessuna fuga di domande?

Io posso essere responsabile di quello che ci viene riferito. È chiaro che tutti gli studenti hanno firmato un documento in cui veniva riportato una legge dello Stato che li obbligava a non comunicare nulla all'uscita del test. Se qualcuno non ha rispettato la norma, io non lo posso sapere. È come se mi chiedesse se sono sicuro che nessuno sia passato con il rosso in questo momento: posso dire quale sia la norma. Ma essere certo che nessuno studente abbia ricordato o riportato qualcosa, io non lo posso sapere. Nel caso in cui sia accaduta una cosa simile, è giusto che paghi perché stiamo parlando di un reato. Quello che posso dire è che, se anche si fosse presentata una situazione simile, secondo il Cisia non ha avuto impatto sul test.

Lei è rettore di un ateneo che eroga corsi di Medicina Clinica e Sperimentale. Qualora dovesse essere confermata la fuga di notizie, quale sarebbe la sua reazione in merito?

Per prima cosa occorrerebbe capire cosa è successo e sulla base di quello Ministero e università faranno valere le loro parti. Se qualcuno ha violato la legge andando contro alle regole e agli accordi, ci faremo parte civile.

Abbiamo due piani diversi: il primo è comprendere se il quiz sia stato erogato correttamente. E, come conferma il Cisia, è così. Nel secondo, però, laddove è il singolo ad aver commesso un reato, è sempre il singolo che deve pagare. Come pagherebbe chiunque in qualsiasi altro campo.

Ma se gli ulteriori controlli dovessero accertare che un numero elevato di persone che hanno venduto i test, pensa che dovrebbe essere rivista la modalità di erogazione del test stesso?

Il Tolc è una metodologia che c'è da più di venti anni in tutte le università italiane ed è utilizzata da tutti i corsi di laurea. E non c'è mai stata alcuna polemica sui Tolc degli altri corsi, come economia o ingegneria. Ma se il Tolc non funziona o non piace, sarà il Parlamento a valutare una nuova metodologia così come è stata la commissione del precedente governo a decidere che il test di Medicina si sarebbe effettuato con un Tolc quest'anno, per rendere più sereno l'appuntamento dei ragazzi con il test.

In che modo?

Era da venti anni che i ragazzi c'erano ricorsi al Tar per il test di Medicina. Faceva file di ore per entrare nelle classi il giorno del test e vivevano quei momenti con l'ansia della vita. Giustamente, dal punto di vista del governo che lo ha varato, dare ad un ragazzo più prove per poter entrare in Medicina rappresenta un miglioramento delle possibilità del ragazzo. Nel frattempo grava maggiormente sull'organizzazione universitaria, ma noi, coem sistema universitario, abbiamo ritenuto doveroso offrire un servizio che possa garantire tranquillità agli studenti. Ma è a prescindere da eventuali ragazzi che hanno commesso un reato.

Quindi non sono previste in alcun caso eventuali modifiche?

Qualora ci fossero dei difetti, è chiaro che noi andremo a correggerli a livello universitario. Ma aver introdotto più di un test è già un miglioramento: può sembrare una cosa banale, ma in questo modo abbiamo annullato le file di tre ore. Se appariranno delle lacune, andremo tutti insieme, università e ministero, a migliorare per aiutare i ragazzi e dare migliori possibilità ai ragazzi.

In qualità di Crui rispetto alle presunte fughe di domande come pensate di proseguire?

Continueranno gli approfondimenti, lo ha comunicato anche la ministra Anna Maria Bernini. Noi vogliamo capire. Abbiamo ricevuto le prime risposte ieri da Cisia. Sarà ricostruito esattamente l'andamento dei corsi ai test, quanto è cambiato il punteggio, la conferma dell'equalizzazione che funziona bene. Ma non essendo noi inquirenti, vogliamo capire nell'interesse dei ragazzi e dell'anno accademico affinché possa iniziare nel modo migliore. Sarà Cisia a presentare un rapporto per fare chiarezza. Così come ha già spiegato che non c'è stato alcun hackeraggio.

Ricevuta conferma dell'assenza di hackeraggio, è possibile che ci sia stata una fuga di notizie? Nel report dello studio legale, si fa riferimento al fatto che le domande siano state le stesse in entrambi i test.

Non vedo la novità, questo è previsto dal bando del Mur pubblicato ad ottobre 2022. C'è scritto che le domande saranno ripetute e saranno diverse: ma questo è alla base dei test Tolc.

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