Terremoto di Amatrice, istituzioni bandite da cerimonia: “Basta passerelle di politici, promesse mai mantenute”

Una cerimonia di commemorazione senza politici e rappresentanti delle istituzioni. Così, per la prima volta a distanza di nove anni, si svolgeranno le iniziative per l'anniversario del sisma che nel 2016 distrusse i comuni di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. La decisione è stata presa dall'amministrazione comunale di Amatrice, dai familiari delle vittime, e dal parroco di Amatrice. I motivi sono essenzialmente due: la volontà di commemorare i propri cari nell'intimità del proprio dolore, ma anche una forma di protesta verso le promesse non mantenute sulla ricostruzione da parte delle istituzioni.
"Chi vorrà intervenire lo farà esclusivamente a titolo personale – ha dichiarato Giorgio Cortellesi, sindaco di Amatrice -. Lo abbiamo deciso per due ragioni: per ribadire il ruolo privato del dolore che deve essere vissuto intimamente dai cittadini, specialmente dopo tante passerelle, e, soprattutto, per dare un segnale politico a fronte di tante promesse non mantenute, che hanno a che vedere col nostro impegno e lavoro amministrativo".
"Tra le promesse non mantenute – continua il primo cittadino -, i tavoli chiesti in passato alla Regione per risolvere definitivamente la questione della scuola alberghiera, che non si sono mai tenuti. Siamo inoltre ancora in attesa, sempre dalla Regione Lazio, di una risposta sulla rendicontazione del Contributo per l'Autonoma Sistemazione (Cas), che ancora deve essere rimborsato dalla Protezione Civile. In questi giorni abbiamo mandato ‘soltanto' la quarantesima integrazione. Come Comune, abbiamo anticipato 8 milioni di euro attinti dalle donazioni, ma i soldi, purtroppo, non sono infiniti". Non solo: "Abbiamo circa 80 Soluzioni Abitative d'Emergenza, che andrebbero riqualificate e sistemate. Servirebbero circa 900mila euro, ma anche qui attendiamo una risposta dalla Regione. Non posso indebitare ulteriormente il Comune, l'affitto calmierato copre solo la metà dei costi e le case ricostruite sono ancora poche".
La commemorazione comincerà questa notte all'1.30. Si terrà una veglia all'Auditorium, a cui seguirà la fiaccolata fino al monumento dedicato alle vittime del sisma. Alle 3.36, ora della prima scossa, saranno letti i nomi delle 239 vittime al rintocco del ‘campanone'. Domani, invece, alle 10.30 sarà deposta, sempre al monumento dedicato alle vittime, una corona di fiori, a cui seguirà la messa delle 11 al Palazzetto dello Sport celebrata dal vescovo della Diocesi di Rieti, monsignor Vito Piccinonna. Alle 17.30 si andrà ad Accumuli, dove morirono undici persone.