Termovalorizzatore e stadio, la protesta fa litigare il Pd: la provincia si ribella a Gualtieri

I comitati e le associazioni che lottano contro il termovalorizzatore di Santa Palomba e lo stadio della Roma a Pietralata hanno manifestato ieri in piazza del Campidoglio. Una protesta partecipata, che comincia a preoccupare Gualtieri e la maggioranza soprattutto per un dato politico: il no arriva soprattutto da sinistra e a sostenere le ragioni di chi si oppone alle due opere sono pezzi del Partito democratico e della maggioranza che sostiene la giunta di centrosinistra.
La protesta contro lo stadio di Pietralata, per esempio, è esplicitamente sostenuta non solo dai 5 Stelle, che a livello nazionale, almeno, dovrebbero essere alleati del Pd, ma anche da Alleanza Verdi e Sinistra. Il no al termovalorizzatore è ancora più trasversale, perché oltre ai 5 Stelle e alla sinistra vede tra gli oppositori le amministrazioni a guida Pd dei Castelli Romani, in testa quella di Albano Laziale, e il Pd di Pomezia, territori che confinano con Santa Palomba e che si oppongono alla realizzazione del termovalorizzatore.
Hanno fatto discutere, ieri, alcune dichiarazioni di Claudio Mancini, deputato romano del Pd, vicinissimo al sindaco Gualtieri, che ha criticato apertamente l'opposizione all'inceneritore. "È brutto vedere i presidi sotto al Campidoglio, e compagni che stavano con noi parteciparvi e paragonarci al peggio del peggio. Io lo so perché non riuscirei a fare il mestiere di Gualtieri: c'è chi lo ha vestito con i panni dei fascisti, io non avrei quella pazienza".

Parole che non sono piaciute al Pd di Albano Laziale: "Restiamo attoniti, Mancini ha stigmatizzato chi risulta essere contrario all'inceneritore. In particolare, viene definito ‘brutto' manifestare il dissenso da parte dei compagni del Pd verso un'opera che porta con sé tante criticità e che comunque probabilmente non risolverà in toto il tema della gestione dei rifiuti di Roma".
"Come Pd di Albano – si legge in una nota – non possiamo che ribadire e manifestare la nostra totale contrarietà ad un impianto che porta problematiche a tutti i cittadini di Albano, dei Castelli romani e del Litorale Sud di Roma per quanto riguarda la salvaguardia della salute, dell'ambiente, della tutela delle risorse naturali nonché la gestione delle infrastrutture e dei servizi primari".
Sulla vicenda è intervenuto anche Marco Miccoli, ex parlamentare Pd vicino alla segretaria Schlein, che ieri era in Campidoglio. "È chiaro il tentativo di intimorire il dissenso interno ed esterno al PD, di criminalizzare un movimento intero usando episodi, seppur non condivisibili, ma estremamente marginali. Un movimento che ha manifestato pacificamente, anche se con rabbia, per il mancato confronto da sempre richiesto e da sempre negato da parte della maggioranza che sostiene Gualtieri", ha scritto Miccoli su Facebook.
In piazza del Campidoglio ieri c'erano bandiere della pace, dell'Arci, di Rifondazione Comunista, della Palestina, di Potere al Popolo ed erano presenti diversi esponenti del Pd della provincia di Roma. Insomma, una manifestazione di protesta contro l'amministrazione capitolina partita certamente ‘da sinistra'. E, come dimostrano le parole del deputato dem Mancini, i vertici del partito cominciano a mostrare una certa preoccupazione per il dissenso interno.
Del resto, faceva notare nei giorni scorsi per esempio Carlo Calenda, leader di Azione ed ex candidato sindaco di Roma: "Lo stadio della Roma a Pietralata così come il termovalorizzatore erano due punti fondamentali della lista Calenda Sindaco alle elezioni comunali. Gualtieri li ha recepiti dopo essere diventato Sindaco. Abbiamo salutato con favore questa evoluzione. Tuttavia vediamo nella maggioranza che governa la città grandi divisioni su questi due progetti. Occorre invece procedere spediti".