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Teneva undici cani malati in gabbia senza cibo né acqua: 34enne condannato a 4 mesi di reclusione

Gli animali, tutti pelle e ossa, molto probabilmente erano usati per la riproduzione, con i cuccioli venduti abusivamente. Il proprietario dovrà pagare anche una multa di 1600 euro.
A cura di Natascia Grbic
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Un uomo è stato condannato a quattro mesi di reclusione e al pagamento di 1600 euro per le spese legali per aver chiuso in gabbie sporche e fatiscenti undici cani di caccia, denutriti e maltrattati. Le accuse per lui erano di detenzione incompatibile e maltrattamento. Il canile abusivo si trovava sulle sponde dell'Aniene: era stata l'Oipa, l'Organizzazione internazionale protezione animali, a trovarlo e denunciarlo nel 2019 all'autorità giudiziaria. Gli animali – tra cui una femmina incinta – erano stati sequestrati e portati al canile comunale per i controlli del caso. Sono stati poi messi in adozione e hanno trovato famiglie che se ne sono prese cura.

"Il maltrattamento e la detenzione incompatibile vale solo quattro mesi di reclusione – ha dichiarato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – È tempo di mettere mano a una riforma che renda più severe le pene per chi delinque contro esseri senzienti cui anche il nuovo articolo 9 della Costituzione riconosce l’esigenza di tutela. L’opinione pubblica non comprende l’esiguità di queste pene e non serve a nulla prometterne l’inasprimento nelle campagne elettorali se poi non si passa ai fatti".

Quando le guardie zoofile sono arrivate all'allevamento abusivo si sono trovate davanti una situazione agghiacciante. Gli animali erano chiusi in delle gabbie piccolissime, senza cibo né acqua. Le ciotole erano piene di escrementi. Erano tutti denutriti e malati, e sono dovuti ricorrere alle cure del veterinario.

Molto probabilmente l'uomo che li deteneva li utilizzava per la riproduzione. I cuccioli venivano poi venduti, ovviamente senza microchip, vaccinazione e tutti i controlli del caso.

"L'Oipa raccomanda di fare molta attenzione agli annunci online che riguardano la cessione di animali poiché, nonostante l’adozione o la vendita di animali da compagnia sul web sia legale, molto spesso questi annunci possono nascondere un traffico illecito punito come reato con pene molto severe (reclusione, multa elevata e confisca degli animali) – spiega l'associazione – e acquistare animali online, anche se in buona fede, può comportare il concorso in tale traffico".

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