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Tangenti e appalti truccati all’ospedale San Camillo: 5 a processo tra cui ex dirigente

Un ex dirigente dell’unità d’Ingegneria del San Camillo di Roma e 4 membri dell’azienda Stim sono indagati per appalti truccati sui lavori di ristrutturazione per il Giubileo 2016. L’ex direttore avrebbe riscosso un pacchetto di tangenti dall’amministratore delegato per pilotare l’assegnazione dell’appalto.
A cura di Paola Palazzo
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(La Presse)
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Cinque persone sono finite sotto accusa per gli appalti truccati all'ospedale San Camillo Frolanini di Roma. Una notizia diffusa dal quotidiano Il Corriere della Sera. Stando a quanto si apprende, un ex dirigente dell'unità d'Ingegneria del nosocomio avrebbe preso delle tangenti per pilotare l'assegnazione degli appalti per i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso e di potenziamento del padiglione Piastra, realizzati per il Giubileo del 2016. Gli altri quattro accusati fanno tutti parte dell'azienda Stim, che avrebbe preso parte al giro di tangenti per accaparrarsi il bando. Tutti gli indagati dovranno rispondere alle accuse per i reati, a vario titolo, di corruzione turbativa della libertà degli incanti e peculato. Il processo di terrà il prossimo 9 luglio e il San Camillo si è costituito parte civile.

Appalti truccati al San Camillo di Roma

Tutto è cominciato nel 2014, quando vennero organizzati i lavori di ristrutturazioni del pronto soccorso e l'aumento dei posti letto del reparto Piastra dell'azienda ospedaliera San Camillo. Un piano realizzato in vista del Giubileo della Misericordia indetto per il 2016. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il dirigente dell'unità di'Ingegneria del San Camillo avrebbe riscosso un pacchetto di tangenti offerte dall'amministratore delegato della Stim per pilotare l'assegnazione dell'appalto per i lavori. Versamenti sul conto corrente da più di duemila euro mensili, lavori di manutenzione di un appartamento di proprietà in via Giovanni Giolitti e di giardinaggio nella seconda casa, oltre al versamento di un canone di affitto annuo pari a 8.400 euro. Sarebbero queste nel dettaglio le tangenti ottenute dall'ex direttore che adesso rischia nove anni di reclusione.

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