Sventata una truffa a una nonnina di 94 anni: “Ciao sono tuo nipote, mi servono 8mila euro”

Una nonnina di 94 anni è stata truffata da un uomo che ha fatto finta di essere suo nipote. Un modus operandi tutt'altro che nuovo, purtroppo. Tutto è partito da una telefonata: "Ciao sono Luca, tuo nipote". L'anziana si accorge che c'è qualcosa di strano, non riconosce la voce del parente, ma attribuisce questo problema al timore e alla preoccupazione che il nipote stava vivendo. "Ho un problema con un pagamento di 300 euro, hanno passato tutto alla polizia postale e devo pagare 8mila euro, altrimenti mi sequestrano tutto. Hai oro in casa, soldi, bancomat?".
Il responsabile è stato arrestato dai carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Bracciano. Si tratta di un 31enne originario del Bangladesh. Il complice è un ragazzo di 31 anni ed entrambi sono accusati del reato di truffa. I due sono stati trovati in possesso dai militari di tutti i soldi che l'anziana aveva in casa: gioielli in oro, fede nuziale e carta bancomat con cui avevano tentato di fare un prelievo di diverse migliaia di euro.
Il raggiro è avvenuto a Nepi, provincia di Viterbo. Secondo quanto ricostruito, la nonnina ha risposto al truffatore di avere in casa soltanto 600 euro in contanti e i gioielli, tra cui la fede nuziale. Il finto truffatore le ha detto che tutto sarebbe stato depositato in una cassetta di sicurezza e poi riconsegnato. Il falso nipote le ha chiesto di mettere tutto, soldi, oro, bancomat e smartphone, in una busta che sarebbe stata prelevata presto dal suo complice, un certo Luca, un falso agente della polizia postale. La signora ha descritto così il fantomatico Luca: "Di giovane età, forse neanche 18 anni, carnagione chiara, magro, molto più alto di me, capelli corti castani pettinati su in alto, indossava una maglietta di colore scuro con una scritta, credo di colore bianco, con sé aveva un borsello legato al polso".
Alcuni abitanti di Nepi hanno segnalato la presenza dei due uomini sospetti a bordo di una Fiat 500 e subito i militari hanno diffuso l'identikit alle altre centrali e così i carabinieri di Bracciano li hanno intercettati.
"Malgrado l’amarezza per la tragica vicenda, l’epilogo è stato il momento più bello – restituire il maltolto ai figli dell’anziana signora che nel frattempo si erano recati in caserma. Entrambi hanno manifestato stupore e gratitudine per la rapidità e la professionalità dei Carabinieri. Le indagini sulla vicenda sono tutt’ora in corso, alla ricerca dei complici degli autori materiali della truffa, al fine di ricostruire la rete criminale che opera dietro questa sentita tipologia di delitti", informano i militari in una nota.