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Stupro nella scuola al Torrino, arrestato 27enne: incastrato da impronta su una bottiglia di liquore

La violenza è avvenuta lo scorso maggio in una scuola al Torrino. L’aggressore si era introdotto lo scorso maggio all’interno dell’istituto, dove aveva sorpreso la donna. L’ha minacciata di morte con un coltello, poi l’ha spinta in uno stanzino violentandola e derubandola dei pochi soldi che aveva con sé.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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È stato arrestato il ragazzo di 27 anni accusato di aver violentato una donna all'interno di una scuola al Torrino lo scorso 11 maggio. Incastrato da un'impronta lasciata su una bottiglia di liquore abbandonata in un capanno vicino alla scuola, è stato prelevato questa mattina dagli investigatori della IV Sezione della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato di Spinaceto e portato in carcere. Secondo chi indaga è stato proprio il 27enne, la mattina dell'11 maggio, a entrare di nascosto nell'istituto, minacciando la donna di morte con un coltello e spingendola violentemente in uno stanzino, stuprandola e poi derubandola dei pochi soldi che aveva nel portafoglio. L'aggressore aveva fatto poi perdere le proprie tracce. A dare l'allarme era stato il preside della scuola, chiamato dalla donna. Subito il posto si è riempito di forze dell'ordine ed è stato dato il via alla caccia all'uomo. Ma del ragazzo, in un primo momento, nessuna traccia. Fino a oggi, quando è stato arrestato e portato in carcere.

L'arresto del 27enne e i sopralluoghi della Scientifica

All'inizio sembrava che l'aggressore non avesse lasciato nessuna traccia. Una complessa attività d'indagine, quella svolta dagli investigatori della Polizia di Stato specializzati nei reati di violenza di genere, che alla fine hanno portato all'identificazione del 27enne. I sopralluoghi della Polizia Scientifica non si sono limitati solo alla scuola, ma si sono estesi anche all'area boschiva circostante fino a scoprire un capanno, dove si era stabilito G. E., il 27enne arrestato questa mattina. Le analisi condotte sulla bottiglia di liquore, dove sono state trovate le sue impronte, hanno permesso di identificarlo dato che era stato fotosegnalato non appena entrato in Italia dalla Nigeria. Le tracce biologiche coincidevano perfettamente con quelle rilevate sulla scena dello stupro. Una volta avuta la certezza che si trattasse della stessa persona, il ragazzo è stato arrestato e portato in carcere.

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