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Stupro di Capodanno a Primavalle, c’è un’altra vittima: “Violentata dal fidanzato”

La seconda vittima sarebbe una giovane, minorenne all’epoca dei fatti, indagata a sua volta per violenza sessuale su Sara, la ragazza che ha denunciato quanto accaduto quella notte nella villa a Primavalle.
A cura di Natascia Grbic
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Una seconda ragazza è stata stuprata nella villa di Primavalle dove tra il 31 dicembre 2020 e il primo gennaio 2021 è stata violentata Sara (nome di fantasia), la studentessa minorenne aggredita da almeno quattro giovani e per il quale è già finito a processo il 19enne Patrizio Ranieri.

Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, la chiusura delle indagini della procura ha accertato la presenza di un'altra vittima: si tratta di un'altra ragazza, anche lei minorenne all'epoca dei fatti, indagata a sua volta per violenza sessuale dalla procura dei Minori. Per l'accusa, la giovane avrebbe costretto Sara ad avere un rapporto con lei e il suo fidanzato. Quest'ultimo però, oltre che di Sara, avrebbe abusato anche di lei dato che si trovava in uno stato totalmente alterato dopo aver preso alcol e droghe. L'avvocato del giovane nega che ci sia stata violenza.

Sono sei le persone indagate per lo stupro ai danni di Sara e per lo spaccio di droga avvenuto quella notta. Tutte rischiano di finire a processo: le accuse sono, a vario titolo, violenza sessuale di gruppo, lesioni, cessione di stupefacenti, detenzioni di arma da fuoco e minacce. Per quest'ultimo reato è indagato un giovane accusato di aver puntato una pistola al faccia al nipote dell'ex premier Ciriaco De Mita, a sua volta accusato di aver ceduto cocaina a tre minorenni.

Le indagini su quanto accaduto la notte di Capodanno a Primavalle sono durate quasi due anni. La ragazza vittima dello stupro, abusata da diversi giovani presenti alla festa, vive ora in un luogo protetto e ancora risente di quanto accaduto in quella casa. Nessuno l'ha aiutata, nemmeno quelli che fino a poco prima credeva fossero i suoi amici. Anzi, quando ha espresso la volontà di voler denunciare, le sono andati tutti contro, insultandola e facendole credere che quanto accaduto fosse colpa sua. Qualche mese dopo, la giovane ha tentato il suicidio.

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