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Strage Fidene, la richiesta dei sopravvissuti: “Una medaglia per i due eroi che ci hanno salvato”

I sopravvissuti alla strage di Fidene, ad un anno dai tragici fatti che portarono alla morte di quattro persone, chiedono che vengano date due onorificenze a chi tentò di fermare il killer.
A cura di Simona Berterame
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Elisabetta Silenzi, una delle tre vittime uccise da Claudio Campiti a Fidene durante l'assemblea di consorzio.
Elisabetta Silenzi, una delle tre vittime uccise da Claudio Campiti a Fidene durante l'assemblea di consorzio.

Un riconoscimento o una medaglia al valore per Elisabetta Silenzi e Silvio Paganini. Una richiesta che arriva unanime dai sopravvissuti alla furia omicida di Claudio Campiti, che l'11 dicembre 2022 uccise quattro donne a colpi di pistola durante una riunione del consorzio Valle Verde. Tra le quattro vittime c'è anche Elisabetta, la donna che per prima si gettò addosso al killer permettendo poi Silvio Paganini di immobilizzarlo e disarmarlo. "Abbiamo deciso di chiedere un riconoscimento per entrambi – spiega ai nostri microfoni la presidente del consorzio Bruna Martelli – ci sembra veramente il minimo dopo quello che è successo perché loro due hanno permesso a tutti noi di salvarci".

Le lettere

Le richieste sono state inoltrate via pec al Sindaco e al Prefetto di Roma quasi un mese fa. "Vi chiediamo di avviare questo iter, a nome di chi oggi non è più tra noi, ma che ha consentito a tanti di noi di poter scrivere questa lettera" si legge in una delle lettere. I consorziati sperano che una risposta possa arrivare entro l'11 dicembre, ad un anno dalla ormai nostra strage di Fidene. Sarebbe un segnale forte da parte delle istituzioni, di vicinanza e di cordoglio verso le vittime e i sopravvissuti.

Il processo

Nel frattempo a piazzale Clodio prende forma il processo contro Claudio Campiti. Alcuni giorni fa il killer è stato rinviato a giudizio e la prima udienza si terrà il 5 febbraio 2024. Dovrà rispondere alle accuse di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, tentato omicidio di altre cinque persone sedute al tavolo del Consiglio di amministrazione del consorzio e di lesioni personali derivate dal trauma psicologico subìto dai sopravvissuti. Nel procedimento compariranno come responsabili civili, per omessa vigilanza, il ministro degli Interni, quello della Difesa e il Poligono di tiro dove quella mattina il killer prelevò la pistola utilizzata per compiere la strage.

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