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Stalking da parte dell’ex compagna, con mamma e nonna. Il legale: “Logiche da clan familiare”

In due giorni le donne sono state in grado di compiere 350 episodi diversi fra messaggi e telefonate, ma spesso hanno contribuito anche gli zii e i fratelli della ex compagna. L’ultimo caso: hanno attirato una folla di persone sotto casa sua con un falso annuncio.
A cura di Beatrice Tominic
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"Si è trovato vittima di logiche da clan familiare", ha dichiarato l'avvocato Paolo Toscano. Per quattro anni il suo assistito, un ragazzo di 27, ha subito i comportamenti persecutori da parte della sua ex compagna e della famiglia della ragazza. Insieme alla ex compagna, anche la sua mamma e la sua nonna prendevano parte alle vessazioni nei confronti del ragazzo, come ha raccontato lui stesso in Tribunale. Adesso l'ex compagna e sua madre, di 27 e 49 anni, si trovano a processo davanti alla quarta sezione monocratica con le accuse contestate dal pm Stefano Pizza di stalking e violazione di domicilio.

La vicenda, come si legge oggi in un articolo de il Corriere della Sera, è iniziata quando i due avevano 23 anni e una relazione "ad intermittenza": si lasciavano spesso e altrettanto spesso tornava insieme. La ragazza, però, ha comunicato al giovane di essere rimasta incinta.

L'ultimo tentativo

Scoperto lo stato interessante della ragazza, il giovane ha deciso di provare a riavvicinarsi a lei, ma la famiglia della ragazza ha subito preteso che andasse a vivere insieme a loro nella casa in cui abitavano, un appartamento occupato in zona Tor Bella Monaca. Lui si è rifiutato ed è riuscito a convincere la compagna a prendere in affitto una casa per loro due nel maggio 2018.

L'inizio delle persecuzioni

Dopo qualche giorno dal trasferimento nella nuova casa, però, è stata la famiglia della giovane a tentare di trasferirsi da loro. Il giovane, in quel momento, ha provato a mandarli via, ma la mamma della ragazza ha chiamato i carabinieri e ha detto loro che sua figlia era trattenuta in quella casa contro la sua volontà: il giorno dopo la donna si è ripresentata nell'abitazione insieme ad altri parenti, ha nuovamente preteso ospitalità e, poi, ha denunciato un'aggressione nei confronti della figlia, che, però, non c'è mai stata. Proprio nel corso della notte successiva sono iniziati gli episodi di stalking con telefonate, messaggi e scherzi telefonici: nel capo d'imputazione, in quei due giorni, sono stati enumerati 350 episodi diversi, recuperati dalla vittima grazie alle capacità da tecnico informatico.

Le aggressioni nella vecchia casa

Una volta tornato nella casa in cui viveva insieme a sua madre, tutta la famiglia della ex compagna, inclusi gli zii, il fratello e la sorella, sono arrivati nella sua abitazione per insultarlo e hanno provato a recuperare dei presunti oggetti che la ragazza avrebbe lasciato nella casa della coppia.

"Vigliacco, fai schifo, se non apri ti ammazzo, faccio un macello", gli ha detto la mamma della ex, colpendolo con una bottigliata anche davanti ai carabinieri. Numerose minacce e offese, però, sono arrivate anche alla mamma di lui, incolpata della fine della relazione. Due giorni dopo la stessa famiglia si è recata anche nella casa in cui avevano iniziato a vivere i due ragazzi: il proprietario, nel frattempo, aveva già cambiato la serratura, su suggerimento e a spese del giovane. Un'ultima aggressione, prima della sue denuncia, è avvenuta pochi giorni dopo, quando è stato picchiato e ha riportato lesioni guaribili in cinque giorni.

I rapporti oggi

Dopo la denuncia gli episodi sembrano placarsi fino a quando, mesi dopo, precisamente in ottobre, la ex gli ha comunicato la nascita della bambina: "Mi ha mandato una foto sul telefono, ma come più volte sottolineato da lei stessa ero un cornuto e non potevo essere certo che fosse mia figlia", ha raccontato il giovane. Nonostante questo, ha provveduto ugualmente a riconoscere la bimba, si è sottoposto al test del dna e ha contribuito alle spese di mantenimento. Quando, però, l'ex compagna si è sposata e ha avuto un altro bambino, ha iniziato ad impedirgli di vedere la bambina: per questa ragione lui ha sporto una denuncia civile e, in seguito, i comportamenti aggressivi sono ricominciati. Una volta, ad esempio, si è ritrovato sotto casa sua una folla di persone arrivate a causa di un falso annuncio di regalo di elettrodomestici, mobilio ed altro.

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