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L'Inchiesta sullo stadio della Roma

Stadio della Roma: 9 condanne, oltre 8 anni a Marcello De Vito e 2 a Luca Parnasi

Nel maxi processo per lo Stadio della Roma a Tor di Valle ci sono 9 condanne in primo grado e 12 assoluzioni. Tra i condannati Marcello De Vito (8 anni e 8 mesi) e Luca Parnasi (2 anni).
A cura di Alessia Rabbai
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Nove condanne in primo grado e dodici assoluzioni nel processo sullo Stadio della Roma, che sarebbe dovuto sorgere a Tor di Valle. Tra i condannati ci sono anche Marcello De Vito e Luca Parnasi. La sentenza è arrivata nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 5 aprile. Ventidue gli imputati nel maxi processo, che a vario titolo erano chiamati a rispondere di corruzione e traffico di influenze illecite. La Procura di Roma con i pubblici ministeri Luigia Spinelli e Giulia Guccione ad ottobre 2023 aveva chiesto condanne per un totale di 100 anni di carcere. 

Chi sono i 9 condannati nel maxi processo per lo Stadio della Roma

Tra i nove condannati in primo grado nel maxi processo per lo Stadio della Roma ci sono Marcello De Vito, l'ex presidente dell'Assemblea capitolina ex M5S e ora in Forza Italia, che ha ricevuto 8 anni e 8 mesi, con interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'imprenditore Luca Parnasi, condannato a 2 anni con il rito abbreviato. Per quanto riguarda gli altri imputati, i nomi e le condanne sono: 9 anni a Camillo Mezzacapo, 8 anni ad Andrea Manzoni e 6 anni e 2 mesi a Gianluca Bardelli; 3 anni a Luca Lanzalone ex presidente Acea, un anno con pena sospesa a Giulio Centemero deputato della Lega, un anno e 10 mesi ad Adriano Palozzi, un anno e 6 mesi Giuseppe Statuto. De Vito e Mezzacapo dovranno inoltre pagare circa 230mila euro al Comune di Roma.

Gli assolti sono: Davide Bordoni, Michele Civita ex assessore regionale Pd, Fabio Serini, Francesco Prosperetti, Gianluca Talone, Domenico Petrolo, Fortunato Pititto, Claudio Santini, Giampaolo Gola, Paolo Desideri, Vanessa Adabire Aznar, Zabor Zaffiri. Il processo è stato reso possibile grazie alle indagini fatte dai carabinieri del Comando provinciale di Roma.

"Abbiamo fatto una grande battaglia processuale, sono state riconosciute gran parte delle questioni che avevamo posto – afferma l'avvocato di Parnasi, Emilio Ricci – ci hanno riconosciuto l'attenuante della collaborazione, le generiche, siamo contenti anche della derubricazione tra corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e corruzione per l'esercizio della funzione".

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