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Smog Capitale, Roma fuori dai parametri per 5 anni: “Troppi diesel in circolazione”

Nell’edizione speciale del report sulla qualità dell’aria di Legambiente, si legge nero su bianco come in 5 anni la capitale non ha mai rispettato i parametri dell’OMS per quanto riguarda i fattori inquinanti. Smog e polveri sottili hanno un peso consistente sulla salute e sulla spesa sanitario, facendo male ai cittadini e pesando sulle tasche della collettività.
A cura di Alessandro Rosi
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L'anno scolastico è appena iniziato, ma Legambiente fornisce già le pagelle alle città per come si sono comportate sul problema inquinamento. E Roma è tra le peggiori. Rispetto ai limiti suggeriti dall’OMS, la capitale supera tutte e tre le voci per quanto riguarda le concentrazioni medie annue di polveri sottili (Pm10, Pm2,5) e biossido di azoto (No2).

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Una situazione che va avanti da anni. L'edizione speciale Mal’aria del 30 settembre ha infatti preso in considerazione un intervallo di tempo tra il 2014 e il 2018, e neanche una volta Roma rientra nei parametri di 20 microgrammi per il Pm10, 10 per il Pm2,5 e 40 per il No2 indicati dall'OMS.

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Particelle inquinanti che provocano attacchi di asma, disturbi respiratori, tumori dei polmoni e hanno un ingente costo sanitario. Secondo l'ultimo report dell'OCSE, ogni anno, solo per l’Italia, il costo economico della mortalità dovuta dall’inquinamento atmosferico di Pm è pari al 5,6% del nostro PIL. Per non parlare delle morti: 60mila premature, triste primato a livello europeo condiviso dal nostro Paese con la Germania.

Incidenza sul Pil (GDP) del costo della mortalità per l’esposizione ambientale alle micropolveri. FONTE: OCSE 2015
Incidenza sul Pil (GDP) del costo della mortalità per l’esposizione ambientale alle micropolveri. FONTE: OCSE 2015

Le auto sono la fonte principale di inquinamento in città

Il lockdown dovuto all'emergenza Covid ha evidenziato ancor di più quali sono i principali fattori d'inquinamento nelle città. Con le persone confinate nelle loro case, le concentrazioni di NO2 sono calate del 65% e le polveri sottili del 68% per il settore del trasporto su strada. E questi incidono per il 70% sulle concentrazioni di polveri misurate, mentre le fonti di polveri primarie (caminetti, stufi e riscaldamenti) intervengono per il 30%.

È sulla base di questi dati che Roberto Scacchi, responsabile di Legambiente Lazio, chiede "al Comune di Roma di togliere dalla circolazione entro la fine del 2020 tutte le auto diesel 4″. Per "tutelare ambiente e salute", spiega Scacchi, "bisogna togliere le auto dalle strade e riempire le città di pedoni e pedonalizzazioni, bici, mobilità nuova e un forte trasporto pubblico collettivo".

Legambiente: "Incentivare l'utilizzo di mezzi pubblici e potenziare la sharing mobility"

Il problema inquinamento potrebbe essere migliorato grazie al Recovery Fund, un'occasione "da non perdere" secondo Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente. Come? "Incentivando l’utilizzo dei mezzi pubblici, potenziando la rete dello sharing mobility e raddoppiando le piste ciclopedonali", spiega Zampetti. "Siamo convinti, infatti, che la mobilità elettrica, condivisa, ciclopedonale e multimodale sia l’unica vera e concreta possibilità per tornare a muoverci più liberi e sicuri dopo la crisi Covid-19, senza trascurare il rilancio economico del Paese”.

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