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Sinistra divisa sullo Stadio della Roma, AVS attacca Gualtieri: “Calpesta il confronto con i cittadini”

Intervista a Filiberto Zaratti, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. “Da Gualtieri un errore gravissimo. Progetti così impattanti come quello dello stadio della Roma a Pietralata non possono procedere senza un vero dialogo con i cittadini e i comitati locali”, ha dichiarato a Fanpage.it.
A cura di Enrico Tata
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L'incontro di ieri tra i comitati contro lo stadio della Roma a Pietralata e l'amministrazione capitolina è fallito. Il Campidoglio è rimasto sulle proprie posizioni e i rappresentanti dei cittadini hanno denunciato quello che definiscono un vero e proprio "agguato". Mentre nella sala del Carroccio era in programma il colloquio, a Pietralata i tecnici dell'As Roma, scortati dalla polizia, sono entrati in possesso dei terreni dove, nei prossimi giorni, dovrebbero cominciare gli scavi per i sondaggi archeologici.

"Il Comune è stato rigido nelle sue posizioni e, al contempo, mentre i rappresentanti del comitato cercavano di dialogare, l'As Roma ha fatto il suo ingresso, scortata da veicoli della polizia, come se fosse una situazione di emergenza. È una dinamica che trovo grave", ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Filiberto Zaratti.

Come giudica gli sviluppi sulla questione dello stadio della Roma a Pietralata?

In modo piuttosto preoccupante. Il Comune di Roma ha convocato una riunione alle 9 di ieri in Campidoglio, ma non ha aperto un vero confronto con il comitato che da anni si oppone al progetto. Un errore gravissimo da parte del sindaco Gualtieri, perché progetti così impattanti non possono procedere senza un vero dialogo con i cittadini e i comitati locali. Questo vale per lo stadio, ma anche per altre opere in corso a Roma. C'è bisogno di un confronto trasparente.

Il sindaco Gualtieri, però, sostiene che ci sia stato un dibattito pubblico e che l'iter debba proseguire. Non è così?

Purtroppo, non è così. Se il Comune di Roma non ha mai incontrato il comitato che si sta battendo contro lo stadio prima di ieri, è evidente che quel dibattito pubblico non è stato sufficientemente approfondito. I rappresentanti del comitato non hanno avuto un confronto diretto con il Comune. Non è solo la questione dello stadio a preoccuparci, ma il metodo con cui queste opere vengono gestite. Le grandi opere devono basarsi sul consenso dei cittadini, e questo è un principio fondamentale che va rispettato. Siamo molto preoccupati per come si procede: senza confronto, senza ascolto. Le amministrazioni di centrosinistra, in particolare, dovrebbero mettere al centro la partecipazione dei cittadini.

E questo non crea problemi all’interno del centrosinistra? Siete alleati con il PD, ma su questo e altre opere — penso al termovalorizzatore — siete molto distanti….

La situazione è esattamente quella che lei descrive. Siamo alleati, ma su alcune questioni siamo molto distanti. Non solo sullo stadio, ma anche su altre opere, come l'inceneritore di Santa Palomba, il porto turistico di Fiumicino, i biodigestori a Roma Nord, e altre iniziative, alcune delle quali prevedono l'utilizzo di poteri commissariali, che bypassano il Consiglio Comunale e scavalcano i processi democratici. Quando abbiamo sostenuto la candidatura di Gualtieri, questi progetti non erano nel programma. Noi pensiamo che la realizzazione delle grandi opere debba essere sempre preceduta da un confronto serio con i cittadini.

Torniamo alla vicenda dello stadio. Due giorni fa è stato tentato il primo blitz a Pietralata. Lei era presente, cosa ha visto?

Ho visto un'azione da parte della squadra mobile che ha cercato di disperdere i cittadini che si erano seduti per protestare contro l'inizio dei lavori. Alcuni giovani sono stati strattonati in modo abbastanza rude. Io, insieme ad altri deputati, ho cercato di evitare che la situazione degenerasse. Abbiamo chiesto al Comune di Roma di sospendere i lavori per quella giornata, e fortunatamente il sindaco ha risposto positivamente, fermando temporaneamente i lavori. L'incontro successivo con il comitato, però, non ha portato a un dialogo costruttivo, nonostante la nostra speranza che ci fosse una reale apertura al confronto. Il comitato rivendica che la documentazione riguardante l'autorizzazione dello stadio non è corretta, e la questione del bosco è emblematicamente assurda: basta andare a Pietralata per vedere che il bosco c'è. La negazione di un dato oggettivo è preoccupante.

La questione del bosco di Pietralata è ancora oggetto di accertamento tecnico. Qual è il suo parere in merito?

È evidente che il bosco esiste, e non è un mistero, anche perché è ben visibile. Se ci sono dubbi, è necessario fare chiarezza rapidamente. Anche perché in un'area come Pietralata, che già soffre di un forte degrado urbano, la presenza di un piccolo polmone verde diventa strategica. Penso che il Comune stia affrontando la situazione in modo problematico, senza rispettare il regolamento del verde, che vieta l'abbattimento degli alberi senza motivazioni valide. In questo caso, l'abbattimento è stato autorizzato per ragioni edilizie, ma c'è il rischio che si creino danni irreversibili all'ambiente, e la città perderà una risorsa preziosa.

Per quanto riguarda l'idea che la Roma possa realizzare un progetto "verde", con molti alberi, lei non ci crede?

Non credo che la soluzione proposta sia quella giusta. Certo, la Roma potrebbe piantare molti alberi, ma non si può mascherare la realtà: il progetto sta distruggendo un'area che ha un valore ecologico importante. Tra l'altro, come ha sottolineato oggi l'architetto Fuksas, il progetto non è stato nemmeno presentato pubblicamente. È difficile parlare di "diritti edificatori" quando nessuno ha visto il progetto concreto. Inoltre, l'area è già interessata da altri interventi infrastrutturali, come il progetto di Ferrovie, e una nuova opera di questa portata creerebbe ancora più caos. In una zona già congestionata, con un ospedale vicino, il Pertini, c'è un serio rischio che la situazione diventi insostenibile.

Dopo l'incontro fallito di ieri, crede che il rapporto tra comitati e Campidoglio si inasprirà ulteriormente e sia ormai irrecuperabile?

Non posso dire se il sindaco sia preoccupato, ma sono preoccupato per l'atteggiamento del Campidoglio. La mancanza di dialogo e di ascolto delle istanze dei cittadini non può che aumentare la tensione. Le persone stanno perdendo fiducia nelle istituzioni, e la situazione potrebbe degenerare. La democrazia non può essere solo un meccanismo di elezioni ogni cinque anni. I cittadini hanno il diritto di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la loro vita e la loro città, e se non si apre un dialogo, è destinato a crescere il malcontento.

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