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Sgombero al Cinema Palazzo: oggi pomeriggio il corteo a San Lorenzo

Il Cinema Palazzo ha lanciato un appello ai cittadini di raggiungere piazza dei Sanniti a San Lorenzo per sostenerlo perché da stamattina sono in corso le operazioni di sgombero dell’edificio. La struttura strappata da artisti, studenti, attivisti di spazi sociali alla criminalità organizzata, racchiude molteplici attività del quartiere.
A cura di Alessia Rabbai
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Sgombero al Cinema Palazzo a Roma. Stamattina presto le forze dell'ordine hanno raggiunto piazza dei Sanniti e stanno sgomberando l'edificio, con diverse camionette e agenti della Polizia di Stato in strada. A renderlo noto il Cinema Palazzo, che sulla pagina Facebook ha chiesto l'aiuto dei cittadini: "Chi può raggiunga San Lorenzo". E ha lanciato un appello alla resistenza: "Svegliamoci Roma, svegliamoci San Lorenzo. La prepotenza è arrivata col buio e ha occupato il Cinema Palazzo e Piazza dei Sanniti. Ora sta uscendo il sole e oggi non abbiamo niente di più importante da fare che dimostrare che non ci stiamo – si legge in un post – Portate con voi creatività, energie, forza e pazienza. Sarà una giornata lunga abbiamo tutto il tempo di dare il nostro contributo". Gli attivisti hanno dato appuntamento ai cittadini in via degli Ausoni, angolo via Tiburtina, con una conferenza stampa alle 12 e un corteo alle 17. Sono in corso da stamattina anche le operazioni di sgombero della sede di Forza Nuova di via Taranto 52, a San Giovanni, locali dell'Ater occupati dal partito quattro anni fa.

Raggi: "Torna la legalità"

Sui due sgomberi di stamattina è intervenuta la sindaca di Roma Virginia Raggi: "Ringrazio la prefettura e le forze dell'ordine per le operazioni di sgombero di oggi. A Roma le occupazioni non sono tollerate. Torna la legalità" si legge in un tweet. Per Raggi Forza Nuova e Cinema Palazzo sono la stessa cosa, in realtà mette sullo stesso piano neofascisti e cittadini che hanno salvato la struttura impedendo che diventasse un casinò e trasformandola in un luogo in cui si incontrano migliaia di persone, che ospita attività artistiche, culturali e dibattiti. Raggi si dimentica delle promesse fatte, di quando partecipava alle assemblee con gli occupanti, cercando un dialogo e preannunciando soluzioni.

Il Cinema Palazzo tra gli edifici che la Procura deve sgomberare

L'ex-Cinema Palazzo è stato riaperto nel 2011 grazie all'impegno di artisti, studenti, attivisti di spazi sociali, evitando che diventasse un casinò: un luogo strappato alla criminalità organizzata, che racchiude un grande fermento culturale, dagli spettacoli alle mostre, dai dibattiti ai laboratori per bambini, tutte attività al servizio dei cittadini, divenuto cuore pulsante del quartiere. Il Cinema palazzo ha dato la ‘spinta' a Marcello Fonte, occupante della struttura, protagonista di Dogman di Matteo Garrone, ha vinto il premio come migliore attore protagonista al Festival di Cannes. Un'esperienza dunque importante per chi vive a San Lorenzo che con lo sgombero rischia di scomparire. E oggi torna l'incubo, perché è nella lista della Prefettura degli edifici che deve sgomberare con urgenza.

Il Cinema Palazzo deve diventare un bene comune

Negli anni il Cinema Palazzo è stato protagonista in un braccio di ferro con il Campidoglio, l'ultimo a maggio scorso, quando il Comune di Roma ha preso di mira le fioriere poste dagli attivisti come iniziativa spontanea per riqualificare il quartiere cementificato. A farsi carico di questa realtà culturale è stata in parte la Regione Lazio, che lo scorso giugno, in un ordine del giorno, si è impegnata di prenderlo in carico per tutelarlo. La speranza di chi vive e ama il Cinema Palazzo e si impegna quotidianamente per mantenerlo in vita è che finalmente venga messo ‘al sicuro' trasformato in un bene comune, grazie all'acquisizione di un soggetto pubblico.

Nel 2019 lo sfratto durato poche ore

L'anno scorso gli attivisti del Cinema Palazzo sono stati sfrattati dall'edificio, dove vigilantes privati e ufficiale giudiziario, con una rappresentanza della proprietà, ma senza forze dell'ordine hanno apposto i sigilli. In quel frangente tuttavia lo spazio è rimasto chiuso solo poche ore: gli attivisti infatti parlando di "atto illegittimo" sono rientrati nuovamente all'interno della struttura. Nel 2017 l'attrice romana Sabina Guzzanti e altre undici persone sono finite a processo per aver occupato lo stabile. Sotto accusa anche il deputato del Partito democratico Marco Miccoli e gli ex consiglieri comunali Nunzio D'Erme, eletto con Rifondazione Comunista, e Andrea Alzetta, eletto con Sel e attivista dei Movimenti per la casa.

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