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Scopre di essere omonimo di un dottore del Gemelli e si finge lui per adescare e derubare donne online

Una volta scoperta l’omonimia con il gastroenterologo, 4 anni più grande di lui, ha iniziato a fingersi medico per adescare donne online e truffarle: a processo.
A cura di Beatrice Tominic
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Ha scoperto dell'omonimia con un gastroenterologo e chirurgo del policlinico Gemelli di Roma e da quel momento di è finto lui per adescare donne da derubare. È successo a Roma dove un uomo si è finto un dottore, adescava donne online e dava loro appuntamento al bar dell'ospedale. Il finto medico si presentava indossando camice e stetoscopio al collo (talvolta anche con una tessera finta dell'Ordine dei Medici) e poi truffava le donne, convinte che stessero avendo a che fare con il vero gastroenterologo.

Per questo, invece, nei confronti del falso dottore è scattato il processo: nei suoi confronti sono contestati i reati di sostituzione di persona, falsa dichiarazione a pubblico ufficiale e falsità materiale.

Cosa è successo

Si fingeva il suo omonimo e convinceva le donne con cui organizzava gli incontri a cadere nella sua rete: almeno tre le vittime della truffa. Adescate online, si convincevano di avere una relazione con il medico conosciuto sui social dove, nella foto del profilo, si mostrava sempre con camice e attrezzi della professione, per sembrare più convincete. E, evidentemente, ci riusciva: per almeno tre anni il finto dottore avrebbe portato avanti sempre lo stesso copione. 

Una volta entrato nel vivo della relazione, continuandosi a fingere l'omonimo medico, chiedeva soldi e auto di lusso. Oltre alle prime tre, che nel processo non si sono costituite parti civili, ci sarebbero almeno altre due donne. Fra loro anche la prima che lo ha denunciato.

Come è iniziata la truffa: l'incontro con la prima donna

Era il 2012 quando per la prima volta ha iniziato a sfruttare la sua omonimia con il vero medico, di quattro anni più anziano. Si è finto medico con una donna della sua stessa età e si è presentato come dottore dell'ospedale Sant'Andrea. Il medico la raggiungeva agli incontri al volante di una Porsche o una Mini: così la donna si è convinta di avere davanti un vero luminare e, dopo qualche frase melensa e convincente, gli ha donato 60mila euro. È stata lei a denunciarlo per prima.

Ma per lui il meccanismo è apparso rivoluzionario. Dopo la prima, è riuscito a truffare una seconda donna, a cui avrebbe sottratto 70mila euro e una Mercedes, come racconta il Corriere della Sera.

Scoperto per caso dai carabinieri

A scoprire la truffa sono stati i carabinieri, per caso. I militari hanno fermato il finto medico mentre si trovava al volante di una Ferrari, ma lo hanno trovato non in possesso delle carte circolazione: l'automobile non apparteneva a lui, ma ad una donna. Così sono scattati gli accertamenti. Da questo momento è stato un attimo e si è scoperto tutto il sistema di truffa messo in piedi dall'uomo.

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