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Schiacciato da un macchinario mentre lavora sui binari: morto l’operaio Iurii Kulba, aveva 35 anni

Iurii Kulba, 35 anni, è morto dopo essere rimasto schiacciato sulla Civitavecchia–Tarquinia. La Cgil chiede chiarezza e il ritorno del tavolo sulla sicurezza.
A cura di Francesco Esposito
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È morto Iurii Kulba l'operaio rimasto schiacciato da un macchinario durante dei lavori sulla tratta ferroviaria Civitavecchia-Tarquinia nella notte fra mercoledì 26 e giovedì 27 novembre. Nonostante i soccorsi degli operatori sanitari, Kulba, 35 anni, è morto a causa delle ferite nella serata di giovedì. A renderlo noto è la Cgil di Roma e Lazio, che chiede di "fare chiarezza su cosa sia accaduto" ma anche di riconvocare il tavolo regionale sulla sicurezza.

Chi era Iurii Kulba, morto sul lavoro a 35 anni

L'operaio lavorava per una ditta abruzzese specializzata. L'incidente sarebbe avvenuto intorno alle 2.30 di giovedì, "durante le operazioni di rinnovamento e risanamento del binario la macchina rincalzatrice avrebbe subito un guasto e nel tentativo di risolverlo, i martelli della macchina si sarebbero staccati colpendo il lavoratore", spiega la Cgil in una nota stampa.

Iurii Kulba era di origine ucraina ma da tanti anni risiedeva a Capistrello, in provincia dell'Aquila. Aveva una moglie e un figlio di otto anni. A farsi carico del cordoglio dei suoi concittadini è stato il sindaco Maurizio Murzilli: "La nostra comunità è profondamente colpita per la perdita di un’altra giovane vita che ci abbandona prematuramente per un grave incidente sul lavoro. Voglio esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia di Iurii Kulba, 35 anni appena, che improvvisamente lascia nello sgomento tutti noi", ha scritto in un messaggio pubblicato sui social.

Operaio morto sulla ferrovia, Cgil: "Serve tavolo regionale sulla sicurezza"

Dolore ma anche rabbia, da parte della Cgil Roma e Lazio, per un'altra morte sul lavoro. "Fare chiarezza su cosa sia accaduto è fondamentale, ma non basta, perché questa è l’ennesima tragedia che si verifica negli appalti di manutenzione della rete ferroviaria del nostro Paese – continua la nota del sindacato -. Ci chiediamo cos’altro debba ancora accadere per rendersi conto che il modello di gestione della manutenzione, tra definanziamenti e appalti al ribasso, è tra le prime cause degli incidenti sul lavoro in questo settore".

Per evitare carenze nella sicurezza a causa del sistema di appalti e subappalti, "occorrono scelte che garantiscano diritti e tutele sia nelle aziende madri che in tutta la filiera. Ancora una volta chiediamo la riconvocazione del tavolo regionale sulla sicurezza – conclude la Cgil di Roma e Lazio -, fermo da prima dell’estate, e l’attuazione del piano sulla salute e sicurezza della Regione Lazio, ancora inapplicato dalla stessa Regione".

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