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Covid 19

Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz, ha ricevuto il vaccino contro il Covid

Tra gli anziani che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid c’è anche il novantenne Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz e testimone dell’Olocausto, che stamattina, lunedì 18 gennaio, ha ricevuto la sua prima dose al Campus Biomedico. Presente Nicola Zingaretti: “Immagine di Fiducia e speranza”.
A cura di Alessia Rabbai
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Sami Modiano, attivo testimone della Shoah sopravvissuto ad Auschwitz, ha ricevuto il vaccino contro il Covid. La prima dose stamattina, lunedì 18 gennaio, al Campus Biomedico di Roma. "Bisogna vaccinarsi, è importante per noi e per gli altri" ha detto Sami, accompagnato da sua moglie Selma. E ha aggiunto: "A volte la vita ci mette davanti a sfide difficili, dobbiamo trovare dentro di noi la forza di superarle". Presente per l'occasione anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. "Sami Modiano, sopravvissuto ad Auschwitz, ha appena fatto il vaccino anti Covid insieme a sua moglie Selma. Nel Lazio abbiamo iniziato le vaccinazioni per gli over 80 anni. Avanti così, un’immagine di fiducia e speranza per tutti! Grazie Sami!" questo il commento del governatore, pubblicato sulla sua bacheca Facebook "Grazie ai medici e agli operatori sanitari per il loro impegno nella salvaguardia della salute delle fasce più deboli della popolazione", ha commentato la comunità ebraica di Roma.

Chi è Sami Modiano che oggi si è vaccinato contro il Covid

Samuel Modiano, conosciuto come Sami, nato il 18 lungio del 1930 a Rodi, in Grecia, è un sopravvissuto all'Olocausto, deportato nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e uno dei testimoni ancora in vita della Shoah. Quando furono promulgate le leggi razziali fasciste Sami era un bambino e frequentava la terza elementare di una scuola dalla quale fu esplulso in quanto ebreo. La deportazione a Rodi iniziò nell'estate del 1944 e Modiano, destinato alla camera a gas, si salvò in più occasioni, prima portato dal padre nelle file dei superstiti e poi da un ufficiale delle SS che aveva bisogno di manodopera per scaricare un camion di patate. Successivamente, nella marcia verso Auschwitz, si accasciò a terra senza forze e due compagni lo lasciarono tra un cumulo di cadaveri tra i quali si mimetizzò per poi trovare rifugiio in una casa dove si nascondevano altri superstiti, tra i quali Primo Levi e Pietro Terracina.

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