Roberta Bruzzone minacciata da un neurologo stalker: “Ho paura di un attacco con l’acido”

Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense volto noto in tv, due giorni fa ha testimoniato in aula al Tribunale monocratico di Roma in merito al processo per stalking nei suoi confronti da parte del neourologo cinquantunenne originario di Verona Mirko Avesani. Bruzzone, assistita dall'avvocato Serena Gasperini dello Studio Legale Gasperini Fabrizi, lo ha denunciato, spiegando di essere già stata vittima di diffamazione aggravata da parte dello stesso professionista.Avesani avrebbe moltestato e minacciato la criminologa con messaggi social, email, esposti persecutori e offensivi, provocandole uno stato d'ansia e paura.
"La vicenda che riguarda la mia assistita va avanti da molto tempo, finalmente siamo arrivati davanti a un giudice, che si esprimerà sulle condotte persecutorie aggravate dell'imputato. Rischia una condanna alla reclusione da un anno a sei anni e sei mesi – commenta a Fanpage.it l'avvocato di Bruzzone Serena Gasperini – L'aspetto che ha destato maggiore preoccupazione alla mia assistita è la professione di Avesani, medico neurologo, dal quale ci si aspetterebbe un comportamento controllato e misurato. Non si aspettava che un professionista avesse un comportamento del genere, tantomeno nei confronti di una donna".
Bruzzone: "Ho paura di un attacco con l'acidio"
Avesani è finito a processo al termine delle indagini della Procura della Repubblica di Roma scattate dopo la denuncia di Bruzzone. I fatti contestati all'imputato risalgono a marzo del 2017, quando Avesani le ha scritto insulti su Facebook. Parole che ho hanno fatto finire a processo con una condanna in primo grado a nove mesi di reclusione, pena sospesa pagamento della provvisionale di 15mila euro.
Ma l'esito del processo pare non abbia non ha scoraggiato Avesani e Bruzzone, ha spiegato a La Repubblica è preoccupata per la sua incolumità: "Ho paura dell’attacco con l’acido, non sono più serena. Questa persona ha come obiettivo quello di rovinarmi l'esistenza". Il timore di un attacco con l'acido sarebbe provocato dai continui e insistenti riferimenti dell'imputato al suo volto nei post sui social network. Un dettaglio che a Bruzzone, criminologa e psicologa, ha subito percepito come un potenziale pericolo.
Bruzzone seguita da un servizio di protezione
Bruzzone ha spiegato che Avesani "durante un’udienza a Verona ha iniziato a inveire contro di me, avvicinandosi al banco dove stavo testimoniando, gridando che avevo insultato sua madre" ha spiegato Bruzzone. A settembre 2022 Avesani, servendosi di un account Facebook falso, l'avrebbe minacciata scrivendo "la tigre andrà a fuoco". Insulti e minacce che l'imputato non avrebbe solo rivolto a Bruzzone, ma anche a suo marito.
L'imputato ha inoltre fatto un esposto in cui accusava Bruzzone di comportamenti manipolatori, razzisti e xenofobi, fono a definirla una delinquente. Secondo quanto raccontato da Bruzzone l'avrebbe anche accusata di istigazione al suicidio. Minacce e insulti quelli ricevuti dalla criminologa, che l'hanno crostretta a cambiare le sue abitudini di vita e a temere per la sua incolumità. Precauzionalmente ora la criminologa è assistita da un servizio di protezione.