Ritrovata la storica collezione della mostra fascista sulla Marcia su Roma: era stata rubata

Un mese fa l'Archivio di Stato di Roma denunciò la scomparsa della collezione di cui si servì Mussolini per la Mostra della Rivoluzione Fascista, allestita per ricordare e celebrare i dieci anni della Marcia su Roma. Ci sono gagliardetti con il teschio, divise, fotografie, bandiere e cimeli di ogni tipo, tra cui le bandiere rosse prelevate durante le incursioni squadriste nelle sedi del Partito socialista. I carabinieri hanno ritrovato i reperti a casa di un collezionista romano, ma la vicenda ha ancora alcuni lati oscuri. Chi ha rubato i cimeli e come? Anche la versione del collezionista dovrà essere verificata. Avrebbe raccontato di aver comprato i pezzi, oltre un migliaio, per diverse decine di migliaia di euro, forse un prezzo troppo alto, pagato perché era convinto si trattasse non di cimeli rubati, ma di alcuni pezzi andati perduti nel 1943. Tra il 43 e il 44 e l'immediato dopoguerra, infatti, molti cimeli dell'imponente collezione furono persi e mai più ritrovati.
La collezione della Mostra della Rivoluzione fascista
La Mostra della Rivoluzione fascista venne inaugurata al Palazzo delle Esposizioni nell'ottobre del 1932, dieci anni dopo la marcia del 28 ottobre del 1922. Nelle 19 sale al piano terra un personaggio della cultura o dell'arte doveva raccontare il regime con testimonianze storico artistiche e cimeli delle imprese fasciste, per l'appunto. Nel 1943, dopo l'armistizio, 24 casse con la collezione vennero inviate a Salò, mentre a Roma rimasero volumi e riviste, troppo ingombranti da portare al nord. Nel 1945 le casse furono trovate e rispedite all'archivio del Regno, oggi Archivio Centrale dello Stato.