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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Restaurate le foto di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: com’erano le ragazze quando scomparvero

Restaurate in digitale le fotografie di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, le ragazze romane scomparse nel 1983. Realizzate anche le ricostruzioni del volto di due sospettati.
A cura di Enrico Tata
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Il musicista Gregorj Cocco ha eseguito un restauro digitale delle fotografie di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Non solo, ha anche ricostruito l'immagine di due sospettati: il primo è un uomo che avrebbe parlato con Emanuela Orlandi poche ore prima della scomparsa. Il secondo è un ragazzo che, secondo alcuni testimoni, avrebbe "fissato" la scuola di Emanuela, come se attendesse qualcuno.

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Le fotografie restaurate mostrano Emanuela e Mirella così come appaiono negli ormai noti manifesti blu su sfondo bianco che denunciano la scomparsa delle ragazze (Emanuela il 22 giugno 1983 e Mirella il 7 maggio 1983). Tra gli scatti migliorati al computer c'è anche quello che ritrae Emanuela mentre suona il flauto.

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È stato ricostruito digitalmente, come detto, anche l'identikit di un uomo sorpreso a fissare in modo sospetto la scuola di Emanuela Orlandi. Queste le due testimonianze rese all'epoca:

M. S. in data: 12/07/1983

«Alle 11,25 presso gli uffici della 5^ Sezione del Reparto Operativo dei Carabinieri di Roma viene sentita M.S., allieva del corso di musica sacra nell’istituto Da Victoria, nata nella capitale dell’Ungheria e residente a Roma. Spontaneamente dichiara che: “Verso le 18,30, appena terminata la prova, sono scesa per le scale per incontrare una compagna di classe a nome R. di anni 18, che doveva venire a casa mia per conoscere la strada per arrivarci. Ho atteso davanti alla scuola par circa 40 o 45 minuti durante l’attesa ho avuto modo di osservare un giovane di apparente età di circa 24-26 anni, distinto, ben vestito capelli castano chiaro, leggermente ondulati e curati, di media statura, il quale fissava l’ingresso della scuola, come se attendesse qualcuno.” Fornisce ai Carabinieri elementi sulla cui base è stato disegnato un identikit del giovane biondo».

E. M. in data 14/07/1983

«M. E. riceve due telefonate successive una dall’altra di brevissima durata, ma non riesce a capire cosa l’interlocutore dice. Verso le ore 10,30 mentre rincasava, all’altezza dell’albergo S.Anna di Borgo Pio, viene urtata da un giovane ma non ha prestato particolare attenzione. Successivamente, verso le 13,30 notava lo stesso giovane che, seduto e con una macchina fotografica al collo, la guardava con fare discreto: “[…] ho proseguito e più avanti mi sono girata indietro e mi é parso che mi stesse facendo una foto, poiché questi si é subito girato come se volesse fare un’altra inquadratura. Ho proseguito sino all’ingresso del Vaticano, dove ho preso i miei figli e sono uscita per precauzioni da un’altra uscita. Da allora non ho ricevuto telefonate ne ho più rivisto le due persone da me notate. Sono certa che il giovane che avevo visto guardare le mie finestre non é lo stesso che ho notato successivamente»

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La seconda ricostruzione riguarda invece una persona che avrebbe parlato con Emanuela in piazza Madama poco prima della scomparsa

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