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Rapinava e picchiava anziani nella notte: arrestato al Pigneto il ‘terrore del Prenestino’

Erano settimane che i gruppi Facebook di quartiere e le chat erano piene di messaggi allarmanti sul rapinatore seriale che prendeva di mira soprattutto persone anziane, minacciandole con un coltello. Gli abitanti della zona avevano cominciato a fare ronde notturne, cosa che ha dato un’accelerata alle indagini, fino all’arresto del 23enne.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Era diventato tristemente noto come ‘il terrore del Prenestino‘. Aspettava che facesse buio e si avvicinava soprattutto a persone anziane, rapinandole e minacciandole di morte con un coltello. Agiva soprattutto all'Alessandrino, a Tor Sapienza e a La Rustica da ormai un paio di mesi, sempre con lo stesso modus operandi. Tutte le vittime che hanno presentato denuncia hanno descritto le stesse situazioni e soprattutto la stessa persona: un ragazzo giovanissimo, di origine nordafricana, che prima si avvicinava per chiedere l'elemosina, e poi tirava fuori il coltello procedendo con le minacce. Le indagini hanno subito un'accelerata dopo che nel quadrante del Prenestino sono cominciate le ronde notturne, iniziative di cittadini che a volte degenerano in comportamenti non esattamente legali. L'allarme era diventato altissimo, con continui messaggi sulle chat WhatsApp della zona e sui gruppi Facebook di quartiere, ormai totalmente nel panico per le rapine, molto violente, a opera del 23enne.

Il 15 luglio il 23enne ha compiuto due rapine a distanza di pochi minuti l'una dall'altra. La prima ai danni di un cittadino in via del Grano, e l'altra in una strada vicina. A indagare sul caso, dopo la denuncia di numerosi cittadini, gli agenti del commissariato Prenestino diretto da Roberto Arneodo che, dopo settimane, sono riusciti a dare un colto e un nome al rapinatore. Da lì poi è partita la ricerca, terminata al Pigneto. Una volta della polizia che stava transitando in via Ascoli Piceno ha visto un ragazzo che stava parlando in un angolo con un gruppo di persone. Sottoposto a controllo, ha provato a dare nome e cognome falso, uno stratagemma che non è andato a buon fine dato che gli agenti avevano la sua foto segnaletica. Arrestato, è stato portato nel carcere di Firenze.

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