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Professore di chimica accusato di molestie da cinque alunni 15enni: gli abusi ripresi nei video

Dopo la denuncia sono state installate delle videocamere in laboratorio: potrebbero aver ripreso gli abusi del docente verso gli altri 3 studenti.
A cura di Beatrice Tominic
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Interrogato il professore di chimica finito ai domiciliari sabato scorso per aver molestato cinque studenti, tutti quindicenni, si è rifiutato di rispondere alle domande del giudice. Continua il lavoro degli inquirenti che, nel frattempo, hanno raccolto la testimonianza di un collega docente a cui uno dei cinque ragazzini aveva rivelato l'accaduto. Al vaglio degli inquirenti anche i video ripresi dalla telecamere di sicurezza che avrebbero registrato gli abusi.

La ricostruzione degli inquirenti

Le indagini sono scattate dopo la denuncia dei genitori di uno dei cinque quindicenni, lo scorso ottobre: il figlio si era sfogato e aveva raccontato loro dell'accaduto. Nonostante fosse stato iscritto sul registro degli indagati, non sono stati presi provvedimenti nei suoi confronti. Questo primo caso, però, ben presto risulta non essere un episodio isolato: un altro ragazzino rivela una situazione simile ad un collega del docente.

In quel momento è arrivata la decisione di installare delle videocamere nel laboratorio di chimica da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci. Il professore sapeva di essere sotto indagine, ma non delle telecamere. Così, di nuovo, lo scorso dicembre, ha avvicinato altri tre studenti. Abbracci e schiaffetti sul sedere mentre erano da soli in laboratorio con lui. Comportamenti che sono finiti nei filmati delle telecamere e che sono equiparabili a palpeggiamenti.

Che il professore avesse delle "attenzioni particolari" nei confronti dei cinque ragazzi è stato confermato anche da alcuni dei compagni di classe. Così per lui, docente di chimica di 42 anni, lo scorso sabato sono scattati gli arresti domiciliari.

La difesa del docente

"Mi sono sentito isolato così ho cercato solidarietà negli studenti", avrebbe provato a difendersi così il professore dopo la prima accusa. Così ha deciso di non rispondere al gip sotto suggerimento del suo avvocato, Pierfrancesco Bruno, che ha parlato della necessità di approfondire l'accaduto. Forse, dai video che riprendono le scene in laboratorio, arriveranno nuove risposte.

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