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Omicidio Marco Vannini

Processo Vannini, l’accusa prima della sentenza: “I Ciontoli responsabili di omicidio volontario”

Il procuratore generale stamattina ha ribadito davanti ai giudici di piazzale Clodio che “tutta la famiglia Ciontoli è colpevole di omicidio volontario per il comportamento doloso dopo lo sparo”. Oggi l’udienza del processo bis per la morte di Marco Vannini, nelle prossime ore si attende il verdetto della Corte.
A cura di Alessia Rabbai
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"Tutta la famiglia Ciontoli è colpevole di omicidio volontario" sono le parole pronunciate dal procuratore generale durante l'udienza di stamattina del processo bis per la morte di Marco Vannini, nel corso della quale si attende la decisione dei giudici, che a breve si esprimeranno sulle condanne per Antonio Ciontoli, la moglie Maria Pezzillo e i figli Martina e Federico. "Per 110 minuti dal momento dello sparo prende atto la condotta dolosa – spiega il pg – I Ciontoli avrebbero dovuto chiamare i soccorsi un secondo dopo, ma non hanno alzato un dito per dare un aiuto al povero Marco. La sentenza è già scritta: a mio parere sono convinto che possiate condannare tutta la famiglia perché avete la sentenza di Cassazione, è un percorso obbligato. Non è possibile il concorso colposo per un reato doloso. Tutti i familiari hanno assecondato quello che voleva Antonio Ciontoli: hanno mentito e tutte le cose che già sapete. La vostra strada obbligata È soltanto una, è un concorso pieno di tutti nell’omicidio volontario, non potete parlare di colpa e dolo insieme".

Attesa per oggi la sentenza per la famiglia Ciontoli

La sentenza dei giudici del processo bis per la morte di Marco Vannini è attesa per stamattina, dopo la decisione della Suprema Corte di Cassazione, che ha disposto un nuovo processo d'appello. Secondo i giudici della Cassazione infatti i componenti della famiglia Ciontoli la notte di cinque anni fa in cui sono accaduti i tragici fatti che hanno portato alla morte del ventenne di Cerveteri, misero in atto una "condotta omissiva nel segmento successivo all'esplosione di un colpo di pistola, ascrivibile soltanto ad Antonio Ciontoli, che, dopo il ferimento colposo, rimase inerte, quindi disse il falso ostacolando i soccorsi".

Chiesti quattordici anni di carcere per la famiglia Ciontoli

Il sostituto procuratore della corte d'appello di Roma, Vincenzo Saveriano, per Antonio Ciontoli e per i suoi familiari ha chiesto una condanna a quattordici anni di reclusione. Se non fosse riconosciuto il capo d'imputazione richiesto, l'accusa ha chiesto che i familiari di Antonio Ciontoli vengano riconosciuti responsabili di concorso anomalo (ai sensi dell'articolo 116 del codice penale) in omicidio volontario con dolo eventuale. La richiesta di condanna in questo caso è di 9 anni e 4 mesi di reclusione.

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