Primavalle, le case popolari saranno abbattute: al loro posto saranno costruiti appartamenti green

Le case popolari di Primavalle costruite negli anni '60 saranno abbattute per far posto a palazzine ecosostenibili. Le famiglie che vi abitavano saranno regolarizzate e riceveranno un posto in questi nuovi appartamenti. "Viene il trasloco e sono contento, così non si può vivere", racconta a Fanpage.it Mhamed, che da quasi vent'anni vive nelle case popolari di Primavalle. Quando è entrato ha levato da solo tutta la muffa e attaccato la luce da solo una volta fatto il contratto con Acea. Mhamed sarà trasferito a breve perché la palazzina nella quale vive – piena di freddo, muffa, e in condizioni disastrose – sarà presto abbattuta. Una soluzione che saluta con favore, dato che ora sarà trasferito in un nuovo appartamento dove queste cose saranno un brutto ricordo.

La riqualificazione delle case popolari di Primavalle
Sono famose le case popolari di Primavalle: realizzate negli anni '60, hanno sempre costituito un grosso problema per la città di Roma. Furono infatti costruite senza fondamenta e a causa di questo grave problema mai assegnate. "Ater le ha sempre trattate come case fantasma e non sono mai state fatte delle assegnazioni – spiega Renato Rizzo dell'Unione inquilini Roma Nord-Ovest – Negli anni '60 furono occupate da famiglie sfrattate e senza casa. Da anni abbiamo condotto una lotta perché queste case fossero recuperate e riqualificate". Ci fu un progetto di autorecupero con l'Ater, mai andato in porto perché le palazzine risultarono instabili. "A tutt'oggi otto famiglie sono state spostate in appartamenti nel cuore di Primavalle e presto verranno regolarizzate. Altri dodici appartamenti saranno poi realizzati e 12 famiglie avranno casa in queste palazzine, che saranno completamente ristrutturate.

"Destinare patrimonio pubblico esistente a uso abitativo"
Questo progetto di recupero delle case popolari di Primavalle, spiega Rizzo, costa in totale due milioni e mezzo di euro. "Ci auspichiamo che cento progetti di questo tipo possano essere realizzati nella città. Non siamo d'accordo con la costruzione di nuove case popolari fuori dal Grande Raccordo Anulare: c'è tanto patrimonio pubblico da destinare ad uso abitativo per le 13mila persone che hanno fatto domanda per l'alloggio popolare e stanno aspettando da molti anni".