Presa della battigia di Ostia: “Ci sono più stabilimenti che spiagge libere: non può essere normale”

I membri dell’associazione Mare Libero hanno sfilato lungo la battigia di Ostia: “Sono stati assegnati tutti gli stabilimenti, ma non è cambiato nulla”.
A cura di Gabriel Bernard
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Un gruppo di manifestanti riunito nel piazzale del pontile di Ostia.
Un gruppo di manifestanti riunito nel piazzale del pontile di Ostia.

"Il lungomuro di Ostia è la rappresentazione dell’inefficienza di tutte le amministrazioni, destra e sinistra". Cosimo Forleo, dell'associazione Mare Libero, cammina lungo il muro di cemento e ferro che separa la città dal mare. Ha lo sguardo fisso sull’orizzonte che non si vede, si dirige verso il pontile, dove ieri si è tenuta la Presa della Battigia, la manifestazione nazionale per il diritto al mare libero.

Il lungomuro e lo stabilimento Lido Beach.
Il lungomuro e lo stabilimento Lido Beach.

La scena è sempre la stessa: chilometri di recinzioni, teli, inferriate. E dietro, il mare. "Vogliamo ricordare ai cittadini che le spiagge devono essere libere. Non può essere normale che quelle in concessione superino quelle pubbliche", spiega Danilo Ruggiero, dell’associazione Mare Libero. È all’inizio del pontile e lega uno striscione bianco con la scritta rossa: "Il mare è di tutti. Spiagge bene comune".

Manifestanti dell’associazione Mare Libero lungo la battigia.
Manifestanti dell’associazione Mare Libero lungo la battigia.

Intorno a lui ci sono una decina di attivisti. Distribuiscono volantini a chi attraversa il varco che porta alla striscia di sabbia libera sotto il pontile: pochi metri sconnessi, niente passerelle per disabili, un cartello sbiadito indica “spiaggia libera a 300 metri a destra o 800 a sinistra”. Intorno, solo stabilimenti.

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Sono passati cinque mesi dai nuovi bandi per le concessioni. Trenta spazi assegnati. "Ma non è cambiato nulla", dice Danilo. "Le concessioni sono tornate in gran parte ai vecchi proprietari. E il muro è sempre lì".

E lo si vede ovunque. Cemento, barriere, chioschi abusivi, piscine coperte da teli blu. I varchi sono pochi, a volte nascosti dentro gli stessi stabilimenti. E chi ci prova, spesso viene fermato.

Danilo Ruggiero dell’associazione Mare Libero
Danilo Ruggiero dell’associazione Mare Libero

Sotto al pontile, tre turisti vengono invitati a lasciare la sabbia. "Devono andare a cercare la spiaggia libera, non possono passare da qui", dice un dipendente. Poi si avvicina ai manifestanti: "Passeggiate pure, ma non provate a salire nello stabilimento".

Cosimo Forleo dell’associazione Mare Libero
Cosimo Forleo dell’associazione Mare Libero
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