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Ponza, il Tar dà ragione al comune: Anna Fendi dovrà rimuovere gli abusi nella sue abitazioni

Alla stilista era stato contestato l’ampliamento di un immobile e l’installazione senza permesso di strutture ombreggianti nelle sue due abitazioni sull’isola di Ponza, da tempo scelto da Anna Fendi come una delle sue dimore per la bella stagione.
A cura di Redazione Roma
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Anna Fendi, classe 1933 una delle decane della moda italiana e manager di lungo corso della maison di moda legata alla sua famiglia, ha perso la battaglia con la giustizia amministrativa: sarà costretta a rimuovere le strutture costruite nelle sue proprietà sull'isola di Ponza, ripristinando lo staro originale dei luoghi. Si tratta di alcune tensostrutture installate per garantire l'ombra a Fendi e ai suoi ospiti, e di un immobile ampliato senza i necessari permessi.

Il comune di Ponza aveva bloccato i lavori sostenendo che fossero abusivi nel 2011 e oggi, undici anni dopo, il tribunale amministrativa ha dato ragione all'ente locale. Il contenzioso riguardava in particola modo le due abitazioni della stilista, una nei pressi del Porto Borbonico l'altra su Corso Pisacane, nel cuore dell'abitato dell'isola. In particolare una volumetria destinata a servizi in questo secondo caso era stata trasformata in una piccola abitazione con tanti di servizi igienici. La stilista così non solo dovrà ripristinare lo stato precedente dell'abitazione, ma è stata condannata anche a pagare le spese.

Villa Fendi a Sabaudia: via gli abusi

La famiglia Fendi, questa volta il ramo della stilista Franca Fendi, si è vista condannare nel novembre dello scorso anno dal Consiglio di Stato per quanto riguarda Villa Fendi a Sabaudia. L'esclusiva residenza estiva ora nelle disponibilità del figlio Luca Formilli. Dopo un contenzioso durato quattordici anni i proprietari sono stati condannati in via definitiva ad abbattere gli abusi realizzati sulle dune di Sabaudia, una delle località più esclusive sul litorale del Lazio.

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