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Pietro Tidei e i video hot in Comune: a processo il consigliere Angeletti e poliziotta in pensione

Il giudice dell’udienza preliminare ha rinviato a giudizio il consigliere Comunale Angeletti e sua sorella poliziotta in pensione, con l’accusa di revenge porn nei confronti del sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei.
A cura di Alessia Rabbai
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Il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei
Il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei

Il consigliere comunale Roberto Angeletti e sua sorella Bruna, poliziotta in pensione, sono stati rinviati a giudizio per la vicenda dei video hot di Pietro Tidei, sindaco di Santa Marinella. Il reato che si configura è di revenge porn, per la diffusione illecita di immagini o video privati. La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha chiesto e ottenuto dal giudice dell'udienza preliminare il rinvio a giudizio e ora i due imputati dovranno rispondere delle accuse a proprio carico, per il ricatto perpetrato nei confronti del primo cittadino della "Perla del Tirreno".

Pietro Tidei sul rinvio a giudizio: "Non arretrerò di un centimetro!"

Il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei ha commentato così la decisione del gup: "Il giudice dell'udienza preliminare di Civitavecchia ha rinviato a giudizio Angeletti Roberto e sua sorella Bruna, imputati di gravi reati realizzati contro la mia persona – scrive Tidei in un post su Facebook, dandone direttamente notizia – Il Tribunale che ha già ammesso la mia costituzione di parte civile, nel caso in cui venga riconosciuta la responsabilità penale degli stessi, potrà pronunciare anche la condanna al risarcimento degli ingenti danni occorsi. È solo l’inizio e non arretrerò di un centimetro!"

I video hot sarrero stati diffusi dai due imputati

Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine i due imputati avrebbero diffuso video di Tidei in Comune, coperti da privacy. Si tratta di filmati che riprendevano il sindaco Tidei che Angeletti aveva riavuto a conclusione delle indagini che hanno visto coinvolto Angeletti stesso, due consiglieri comunali, un dipendente e un operatore turistico, per il reato di corruzione. I video in questione erano contenuti all'interno di una chiavetta, Angeletti è dunque accusato di averli fatti girare attraverso chat di Whats App.

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