Perché il bosco ‘misterioso’ di Pietralata frena ancora lo stadio della Roma

Più di novecento giorni. Oltre due anni. Tanto è trascorso dalla presentazione dello studio preliminare sul nuovo stadio della Roma a Pietralata. Da allora, solo un rendering mostrato in pompa magna in Campidoglio. E adesso i tempi per la consegna del progetto definitivo sembrerebbero slittare ulteriormente. Gli ultimi rumors parlano di fine primavera e il motivo è legato ancora una volta al misterioso bosco di Pietralata, di cui scriviamo da mesi, e agli scavi archeologici, necessari, come noto, per il via libera finale.
As Roma e Roma Capitale: "Riprendono gli scavi archeologici"
Riassumiamo le novità degli ultimi giorni: il primo passo lo fanno As Roma e Roma Capitale, che pubblicano una nota condivisa in cui fanno sapere che il "riavvio delle indagini archeologiche" è in via di pianificazione.
Questo il testo:
Con riferimento al previsto riavvio delle indagini archeologiche propedeutiche alla realizzazione dello Stadio, Roma Capitale e A.S. Roma rendono noto che è in corso una definizione congiunta della pianificazione delle operazioni da attuare a partire dai prossimi giorni, dunque senza alcun tipo di ritardo rispetto a quanto annunciato con l'ausilio costante di un team di archeologi e tecnici agronomi nel rigoroso rispetto di quanto previsto dalla normativa e dai Regolamenti di Roma Capitale.
La risposta dei comitati: "Verifiche sul bosco di Pietralata"
Poche ore dopo, il comitato ‘Si al Parco Si all'Ospedale No allo Stadio' pubblica sui propri profili social un documento datato 19 marzo con il quale 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐑𝐨𝐦𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐥’𝐚𝐯𝐯𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 "𝐩𝐫𝐞𝐬𝐮𝐧𝐭𝐚 𝐚𝐫𝐞𝐚 𝐛𝐨𝐬𝐜𝐚𝐭𝐚" 𝐝𝐢 𝟐 𝐞𝐭𝐭𝐚𝐫𝐢. Non certifica in alcun modo la presenza di un bosco, ma allo stesso tempo conferma che su quell'area verde occorrono verifiche tecniche, preliminari e necessarie alla ripresa degli scavi archeologici. Due problemi (soltanto burocratici, per il momento, in attesa dei riscontri dei tecnici) che sono stati sollevati da mesi.
Abbiamo più volte ricordato come la Sovrintendenza statale abbia legato il suo parere positivo ai risultati di tutte le indagini archeologiche richieste. È evidente, peraltro, che eventuali reperti archeologici di pregio scoperti durante gli scavi nello stadio comportino lo spostamento dell'impianto o il recupero e la valorizzazione dei resti all'interno dello stadio. Come peraltro già dovrebbe avvenire con un'antica cisterna romana già nota e giudicata di rilievo dalla soprintendenza.
C'è poi la questione del misterioso bosco. Un'area verde a Pietralata esiste ed è documentata da riprese video (come le nostre), ma non è stata censita nel registro della Regione Lazio. Si tratta di un'area di pregio oppure no? Si tratta di alberature che possono essere facilmente abbattute e compensate da altre in sede di progetto definitivo? Non è chiaro e per determinarlo occorreranno verifiche tecniche. Studi che magari porteranno a un nulla di fatto, ma che già hanno determinato un ritardo negli scavi archeologici.
Il documento svelato dai comitati No Stadio a Pietralata
Nel documento svelato dai comitati si comunica l'avvio formale di una verifica per la presenza di una presunta area boscata di 2 ettari. Pertanto, "le indagini archeologiche su dette aree potranno essere realizzate solo a completamento di suddette verifiche".
Questo il testo del documento:
Gentili, unitamente a quanto comunicato con nota QL/2025/20848, si fa presente che questo Dipartimento ha attivato una ricognizione di potenziale "area boscata" ai sensi dell'art. 39 NTA PTPR art. 10 commi 5, 6 e 7 L.R. 24/1998, art. 134 comma 1, lettera b) e art 142, comma 1 lettera g) D.Lgs. 42/2004, su parte delle porzioni immobiliari catastalmente intestate a Roma Capitale, per una superficie di circa 2 ettari in parte già rilevata dalla prima relazione agronomica presentata a Codesto Dipartimento dall'AS Roma, e che pertanto le indagini archeologiche su dette aree potranno essere realizzate solo a completamento di suddette verifiche, ovvero concordando puntualmente con lo scrivente Dipartimento le modalita di intervento ai sensi di quanto previsto dalla DAC 17/2021.
Il soggetto richiedente potrà altresì procedere con le indagini richieste a partire dalle aree cosiddette libere concordemente con quanto rappresentato all'amministrazione e nel rispetto del richiamato regolamento.
"Una bellissima area verde, destinata a parco pubblico, su cui c'è un bosco che in qualsiasi altra capitale europea sarebbe tutelato, valorizzato e protetto", sostengono i comitati. L'unico dato certo, per ora, è che due aspetti noti da almeno un anno, la presunta presenza di un bosco da tutelare e la necessità di effettuare gli scavi archeologici, hanno determinato e stanno determinando un rallentamento nella presentazione del progetto definitivo del nuovo stadio della Roma.
