Il poliziotto che fermò Kaufmann a Roma: “Gli chiesi della moglie, disse che si trovava fuori città”

Per tre volte Francis Kaufmann, o Rexal Ford come era scritto sul suo passaporto falso, è stato identificato e controllato dalle forze dell'ordine a Roma, nei giorni che hanno preceduto il ritrovamento dei due cadaveri a Villa Pamphili. La prima volta risale al 20 maggio in via Giulia, nel cuore del centro storico della Capitale. Intorno alle 22, l'americano era ubriaco e in stato di alterazione. È stato visto strattonare una donna (la ragazza trovata poi morta in un sacco) e con loro avevano una bambina piccola.
Intervenuti sul posto a seguito di una segnalazione, gli agenti hanno identificato il cittadino statunitense, che ha dichiarato di non aver litigato in alcun modo con la compagna. La donna, trovata senza documenti, è stata identificata come Stella Ford.
Ma quella sera stessa Kaufmann è stato controllato una seconda volta, sempre in compagnia della donna e della bimba e sempre nella stessa via, intorno alle 23.50. Un passante lo ha visto in evidente stato di alterazione e con una profonda ferita alla testa. Gli agenti hanno parlato con la presunta moglie e lei ha raccontato che l'uomo si era fatto male sbattendo la testa e che non l'aveva in alcun modo maltrattata.
Il 5 giugno, due giorni prima del ritrovamento dei cadaveri, alle 18.12 Kaufmann è stato visto in piazza Benedetto Cairoli, anche in questo caso nel cuore del centro storico. Aveva un'andatura incerta e barcollante, così l'ha definita il passante che ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Aveva una neonata in braccio e beveva vino da una bottiglia. La bambina era in lacrime e Kaufmann la faceva sedere su uno scooter in sosta.
Anche in questo caso il personale intervenuto sul posto lo ha identificato come Rexal Ford. Ma uno degli agenti ha riconosciuto lo stesso uomo controllato il 20 maggio in via Giulia. Per questo, gli ha chiesto dove fosse sua moglie e lui ha risposto che si trovava fuori Roma e che gli aveva affidato la bambina. "La bambina avrà avuto un anno massimo un anno e mezzo ed era biondina con i capelli di una lunghezza dei bambini di quell'età. Carnagione chiara come la madre e non come l'uomo", ha riferito l'agente.
In quell'occasione lo stesso poliziotto ha ricordato i dettagli del 20 maggio: aveva notato un uomo seduto a terra, con le spalle al muro ed evidentemente ubriaco. Alla sua destra c'era una donna rannicchiata, intenta a pulirgli il viso dal sangue e a tranquillizzarlo. alla sinistra c'era una bambina in piedi, tenuta stretta dal braccio dell'uomo. La donna spiegava che non l'aveva aggredita e che era la prima volta che si ubriacava. La piccola ferita sul volto se l'era procurata andando a sbattere contro lo spigolo del muro di un palazzo.