Pascucci addio: chiude lo storico bar dei frullati in centro a Roma

Bar Pascucci addio. Il prossimo 14 agosto abbasserà la saracinesca per sempre lo storico bar al civico 20 di via di Torre Argentina. Un altro esercizio commerciale storico del centro storico chiude i battenti, mentre tutto attorno aprono nuovi locali alla moda e di catena. I romani dunque rinunceranno non solo a caffè e cornetti e tramezzini di prima qualità, ma soprattutto ai frullati di Pascucci, una certezza per generazioni di avventori. Ora Bruno e Patrizio, nipoti dei fondatori, hanno scelto di chiudere il locale a conduzione familiare.
Il mito di Pascucci inizia nel 1936. L'Italia è povera, e il fascismo la sta per condurre in guerra. "Zio Carlo", cognato del titolare di quella che all'epoca è soprattutto una torrefazione, va a bottega tutti i giorni per dare una mano e diventa una presenza irrinunciabile negli anni successivi. Ed è proprio con l'arrivo degli americani a Roma dopo la liberazione della città nel 1944, alla fine dell'incubo dell'occupazione nazista, che Carlo si fa venire un'idea che farà la fortuna del bar: prepara dei frullati per i quali i soldati alleati vanno pazzi. I militari statunitensi li chiamano "smoothies", i romani iniziano ad apprezzarlo.
Così Pascucci inizia a fare i frullati che lo renderanno famoso: il Monterosa, con latte montato e amarene, poi il frullato alla mandorla, al caffé e alla vaniglia, e quello xon uova e marsala che diventa un vero e propio must. E poi come non citare ultimo il Misto Amalfi, con frutta secca mista, banana, limone e amarena. Da quando si è diffusa la notizia negli scorsi giorni sono tanti i clienti storici e i romani che si mettono in fila per il loro ultimo frullato da Pascucci: la sua è un'eredità che nella città dell'overtourism nessuno sembra pronto a raccogliere.