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Parla la 13enne picchiata da quattro compagni di classe: “Ero convinta che sarei morta”

La tredicenne pestata da quattro coetanei in una scuola media di Roma ha raccontato i momenti dell’aggressione: “Ero convinta che sarei morta quando mi hanno rotto il naso”.
A cura di Alessia Rabbai
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"Ero convinta che sarei morta". Sono le parole della tredicenne pestata da quattro compagni di classe, che l'hanno fatta finire in ospedale con il naso rotto e lividi su diverse parti del corpo. Intervistata dalla Repubblica ha raccontato i momenti dell'aggressione subita dai coetanei, che l'hanno picchiata rivolgendole insulti razzisti. "Ero svenuta e mi sono risvegliata urlando dopo l'ultimo calcio in faccia". Fatti che risalgono a martedì scorso 12 aprile e che sono accaduti durante l'ora di educazione fisica in una scuola media di Roma. A colpirla più volte sarebbero state tre compagne di tredici e un compagno di quattrodici anni, che l'hanno presa a calci e pugni, facendole battere la testa su un gradino. Sulla vicenda, dopo la denuncia presentata dalla madre, indagano i carabinieri per i reati di lesioni in concorso aggravate dal movente razzista, la Procura per i minorenni ha aperto un fascicolo, ma solo il quattordicenne è imputabile, mentre le altre tre sono troppo giovani.

Secondo quanto ricostruito subito dopo l'aggressione uno studente ha soccorso la ragazza, poi è intervenuta l'inesegnante. A sporgere denuncia sono state anche le mamme delle tre coetanee, le quali hanno presentato un referto con una prognosi di sette giorni. Secondo il racconto della mamma, che è con lei in ospedale "l'aggressione era nell'aria, da una settimana le avevano detto che l'avrebbero gonfiata di botte. Era da novembre scorso che segnalavo al dirigente e anche all'ufficio scolastico messaggi offensivi e persecutori nei confronti di mia figlia. Altre volte è stata spintonata e le hanno preso delle cose, ma nessuno ha fatto niente". Oltre all'aggressione, gli insulti razzisti venivano pubblicati nella chat di classe. La tredicenne ricoverata in ospedale dovrà subire un'operazione e non guarirà prima di 25 giorni.

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