Parco, palazzi e servizi nel progetto di riqualifica del deposito Ama a Montagnola, ma è scontro Campidoglio-comitati

Un parco, palazzi, parcheggi e tantissimi servizi al posto di un deposito di mezzi della nettezza urbana. C'è però chi esprime dei dubbi e, a sei mesi dall'approvazione in Assemblea Capitolina, prova a far sentire la propria voce contro il progetto di rinnovamento dell'area di proprietà dell'azienda partecipata dei rifiuti Ama nel quartiere Montagnola di Roma.
Il comitato di residenti: "È speculazione edilizia"
"Ama dovrebbe occuparsi di rifiuti, non di speculazioni. L’assessore all’urbanistica dovrebbe far rispettare il piano regolatore, non trovare escamotage per aggirarlo", è la contestazione di Manolo Palazzotti, portavoce del Comitato Parchi Colombo. L'intervento è difeso ai microfoni di Fanpage.it dall'assessore all'Urbanistica di Roma Capitale Maurizio Veloccia: "Ama metterà a valore l'area e l'impatto ambientale migliorerà. Questa è una vera rigenerazione urbana".
Sull'area un concorso internazionale di progettazione
Con la delibera si dà il via a un concorso internazionale di progettazione, supervisionato anche dall'Ordine degli Architetti. Lo spazio, che oggi ospita capannoni e officine, è delimitato da piazza Caduti della Montagnola, via Francesco Acri, via Nicola Spedalieri e via Baldassarre Castiglione. La proprietà è di Fondo Ambiente, che si occupa di valorizzare tutto il patrimonio di Ama in via di dismissione, ed è gestito dalla DeA Capital Real Estate SGR.
"Per mille inerzie sia della proprietà sia del Comune, quest’area non è mai stata valorizzata – sottolinea l'assessore Veloccia -. Questo ha comportato per Ama costi importanti. Dopo un concorso fatto nel 2006, e dopo un’ipotesi della giunta Alemanno di trasformazione dell’intero sito in un comparto residenziale, abbiamo ripreso in mano la partita su richiesta della stessa Ama. L’obiettivo era un progetto che fosse utile al bilancio dell'azienda, ma che non fosse una pura operazione immobiliare: serviva trovare compromessi e sinergie per dare un ritorno al quartiere in termini di servizi pubblici, aree aperte, permeabilità, verde".
Fra residenziale e servizi, quanto si costruirà?
Le linee guida su cui si dovranno muovere i progetti che parteciperanno al concorso prevedono, infatti, una parte di residenziale e una parte di servizi, in cui verranno inseriti un poliambulatorio, uffici dell'Ama e un museo della Polizia di Stato (inizialmente previsto nel rinnovamento della vicina Fiera di Roma).
Quanto si costruirà, però? Si parte da 18.260 metri quadri di Superfici utili lorde (Sul), cioè di costruito, attuali. Questa superficie, nel rinnovamento, aumenterà grazie all'articolo 3 della Legge regionale di Rigenerazione urbana 7/2017, che premia interventi come questo con un 30% di Sul in più, a cui si aggiunge anche un 5% perché si passerà da un concorso. Su questo punto c'è la prima contestazione del Comitato Parchi Colombo, nato nel 1992 per valorizzare il verde pubblico sui due lati di via Cristoforo Colombo: "Si usa una legge che sulla carta sembra ambientalista, che usa le parole di chi l’ambiente lo difende davvero, per aumentare le cubature", dice a Fanpage.it Manolo Palazzotti.
Tanti servizi su una piccola superfice, Veloccia: "Ci entrerà tutto"
I totali 24.651 metri quadri di Sul che verranno fuori saranno divisi a metà fra residenziale e non residenziale e fra due aree: A e B. La seconda, grande circa tre quarti dei 2 ettari totali, sarà destinata a case, parcheggi e eventuali spazi verdi di collegamento fra le varie palazzine. Nella più piccola zona A, invece, dovrebbero rientrare: un parco, il poliambulatorio, il museo della polizia, almeno mille e duecento metri quadri di esercizi commerciali, abitazioni collettive (studentati, case di riposo, collegi).

"Dai calcoli fatti finora entra tutto – risponde Veloccia su un'eventuale concentrazione eccessiva di costruito in una parte limitata dell'area -. I comparti non vanno letti come isolati. La suddivisione interna sarà poi definita nel dettaglio dal concorso internazionale e dal masterplan. Il comparto fondiario A è in continuità con piazza Caduti della Montagnola ed è la parte più adatta a funzioni pubbliche e di servizio. L’area B, più ampia, è destinata alla parte residenziale. Ma bisogna tenere presente che tutta la quota degli standard urbanistici, verde pubblico, parcheggi, spazi collettivi, ricadrà qui", precisa l'assessore.
Veloccia: "Nessun grattacielo". Ma ai residenti preoccupa il sovraffollamento
"Ho sentito parlare di grattacieli – aggiunge Maurizio Veloccia -: non c’è nulla del genere. Sarà il processo partecipativo, insieme all’Ordine degli Architetti, a definire gli indirizzi per il concorso. Dal territorio è arrivata una richiesta chiara: evitare edifici troppo alti o iconici".
Aldilà della sistemazione dei palazzi il comitato contesta il cambio di destinazione d'uso al residenziale. "Il punto è l’aumento vertiginoso della densità abitativa. Ci saranno più residenti ma anche più city users negli uffici, ma i servizi sono già al collasso – racconta Manolo Palazzotti -. Nel quartiere, sopra il quinto piano iniziano i problemi di pressione dell’acqua. Perché gli abitanti aumentano e l’infrastruttura è sempre la stessa da decenni. Si abbassa la pressione per limitare le perdite e alla fine ai piani alti non si accende più la caldaia".
Anche su questo punto Veloccia ci tiene a precisare: "La densità edilizia prevista è in linea con quella del quadrante. Non stiamo parlando di zone tipo Tuscolano o Magliana. Il peso di queste nuove residenze è proporzionalmente molto basso rispetto a ciò che già esiste".
"Non c'è un prato verde e non ci potrà essere"
E a chi si chiede perché non farci un parco l'assessore all'Urbanistica risponde: "Capisco che chi abita accanto speri in un prato verde, ma non è un’opzione praticabile: trasformare tutto in parco significherebbe per Ama un costo di decine, se non centinaia, di milioni. Oggi l’area non è un prato: è un impianto Ama con decine di camion che entrano ed escono".
Veloccia difende il progetto e rilancia su ambiente e servizi: "Con il progetto, invece, avremo 520 parcheggi pertinenziali per le nuove residenze e circa 250 parcheggi pubblici in più. Parcheggi interrati, proprio per liberare superficie e aumentare il verde. L’impatto ambientale migliorerebbe: oggi l’area è impermeabilizzata al 100%. L’obiettivo è scendere al 50%, restituendo metà dell’area a superficie permeabile e aprendo il compendio al quartiere", conclude l'assessore ribadendo: "Questa, per noi, è rigenerazione urbana vera".