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Orrore a Cassino, torturano e uccidono due cani: “Si sono divertiti a farli soffrire, devono pagare”

I resti di due cani torturati, soffocati e uccisi sono stati rinvenuti due giorni a Cassino. L’Enpa ha lanciato un appello: “Chi ha visto qualcosa, si faccia avanti anche in forma anonima: dobbiamo trovare i responsabili”.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto di repertorio.
Foto di repertorio.

Zampe legate e una busta intorno alla testa, ben salda con il nastro adesivo: è così che un pescatore di Cassino ha rinvenuto i resti di due cani, abbandonati lungo il fiume di Sant'Angelo In Theodice, nel frusinate. Non appena si è trovato davanti a questa scena ha allertato le autorità. I due animali sono morti due giorni prima del ritrovamento, dopo essere stati torturati e uccisi.

Sul posto, non appena allertati, sono arrivati i volontari della sezione Enpa di Cassino che ha chiamato carabinieri e Asl: "Chi ha fatto questo orrore deve pagare – dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – Si sono divertiti a vedere la sofferenza di questi due poveri cani, torturati e uccisi".

Le verifiche sui resti degli animali

Oltre ai volontari dell'Enpa, sul posto sono presto arrivati anche carabinieri e Asl. I resti dei due animali sono stati portati via dalla Asl e presto saranno sottoposti all'autopsia per accertare le cause della morte. Nel frattempo, però, l'Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato denuncia e ha lanciato un appello rivolto a tutti e tutte: "Se avete visto o sapete qualcosa, fatevi avanti e contattateci, ci servono più informazioni possibili, anche in forma anonima".

I dubbi di Enpa: "Forse collegati alle sparizioni dell'ultimo periodo"

Da qualche tempo la sezione di Cassino ha raccolto numerose segnalazioni di cane scomparsi, sia di proprietà che di quartiere. Il sospetto, come fanno sapere dall'associazione, è che il ritrovamento possa essere connesso alla sparizione degli animali. Per questo è stato immediatamente lanciato l'appello. "Coloro in grado di compiere azioni di questo tipo sono sicuramente persone socialmente pericolose che vanno individuate, punite e fermate – sottolineano da Enpa – Ringraziamo le Forze dell'Ordine per il lavoro che stanno svolgendo. Noi, come Enpa, non ci fermeremo finché non avremo trovato i responsabili di questo autentico orrore".

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